Mattarella riceve i campioni olimpici, ci sono anche i quarti posti: la vittoria di Benedetta Pilato
"È stato il giorno più bello della mia vita". Per queste parole Benedetta Pilato ricevette critiche aspre da parte di chi ritiene non si possa essere contenti per aver perso una medaglia olimpica (il bronzo, nella finale dei 100 rana) per un centesimo. Oggi, nella cerimonia di Consegna della Bandiera e di premiazione degli azzurri reduci dai Giochi di Parigi 2024, è stata citata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quale esempio del vero spirito olimpico e paralimpico. E al termine del procedimento protocollare s'è tolta anche la soddisfazione di chiedere al Capo dello Stato un selfie ricordo: s'è avvicinata con aria furtiva, l'ha chiamato (ma gliene aveva chiesta l'opportunità poco prima), sfoggiato un sorriso smagliante e portato a casa quel clic che non dimenticherà mai.
"Viene oggi sottolineata anche la presenza – le parole di Mattarella – accanto a chi ha aggiunto l'emozione di una medaglia anche di coloro che hanno conquistato il quarto posto. Non soltanto perché rappresentano tutte le atlete e tutti gli atleti che, pur senza salire sul podio, hanno brillantemente partecipato, ma anche per raffigurare la grande solidità con cui il nostro momento sportivo olimpico e paralimpico si è presentato a Parigi. E questo, va ricordato, è lo spirito olimpico. Ce lo ha rammentato Benedetta Pilato".
Concetto sottolineato con la frase successiva, ribadendo come il valore intrinseco di una medaglia si spinge oltre il risultato sportivo del singolo: "Non sono dovute a singoli campioni isolati, quasi cattedrali nel deserto, ma al contrario a un momento sportivo in buona salute e in crescita costante, una crescita da sostenere in ogni modo". E cita ancora due esempi, Gianmarco Tamberi e Ambra Sabatini. "Ricordiamo anche alcuni momenti difficili: vorrei dire che loro le medaglie le hanno conquistate con la loro generosa partecipazione e l'affetto di tutti".
È in questo solco che s'inserisce anche la decisione di rendere omaggio non solo agli atleti che sono saliti sul podio ma anche a quanti lo hanno solo sfiorato. E la lista delle "medaglie di legno" è abbastanza lunga: ne sono 25, 20 senza considerare le finali per il bronzo. Perché? Nel conteggio generale vengono considerati quarti posti anche le sconfitte nelle sfide per il 3° posto nelle discipline di judo (4 finali perse per il bronzo per l’Italia) e taekwondo (una finale non disputata da Vito Dell’Aquila per infortunio) anche se ufficialmente sono rubricati come quinti posti.
Ma non è un fallimento, tutt'altro. Un punto di ripartenza, con Milano-Cortina 2026 sullo sfondo. Per Los Angeles 2028 c'è ancora un po' di tempo.