Martina Centofanti bronzo alle Olimpiadi, il padre è Felice: “Grazie a lei mi sono disintossicato”
L'Italia chiude le Olimpiadi di Tokyo con la splendida medaglia di bronzo della squadra della ginnastica ritmica: la rimonta delle azzurre sulla Bielorussia porta il totale del nostro bottino a 40, consentendo anche di fare percorso netto con almeno una medaglia conquistata in ogni giorno di gara. Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Martina Santandrea e Daniela Mogurean sono le cinque farfalle la cui leggiadria ha incantato l'Ariake Gymnastics Centre di Tokyo.
Tra di loro c'è una figlia d'arte, Martina Centofanti, il cui papà è stato un calciatore iconico negli anni '90, vestendo anche la maglia dell'Inter nella stagione '95-'96. Era il primo anno in cui si potevano indossare i numeri personalizzati sulla maglietta: Felice Centofanti abbandonò il tradizionale numero 3 dei terzini sinistri e prese il 9, diventando idolo dei tifosi per quella sua capigliatura lunga ed il fare scanzonato. All'Inter durò poco, con Hodgson in panchina e Roberto Carlos e Pistone in campo, ma il ricordo di Centofanti non è mai svanito, simbolo di un calcio romantico che non c'è più.
Adesso quel nome torna d'attualità ed al livello più alto: la figlia Martina – già tre volte campionessa mondiale di ritmica – a 23 anni corona una carriera ricchissima col podio olimpico, quanto di più alto ci possa essere nella vita sportiva di un'atleta. Era esattamente questo che sognava papà Felice, quando la instradò a questo sport così puro, assieme all'altra figlia minore Camilla: "Adesso vivo a Roma – aveva detto Felice Centofanti qualche tempo fa – mi sono disintossicato dal calcio, sono stato in comunità, non frequento più. Ho mia figlia che è in nazionale di ginnastica ritmica. Grazie al suo sport mi sono disintossicato anche perché non è più il calcio romantico che piaceva a me. Faccio davvero fatica a seguirlo". Oggi papà Felice sarà ancora più orgoglioso degli insegnamenti dato a Martina: questa medaglia è gioia pura.