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Marco Bollesan è morto a 79 anni: è stato una leggenda del rugby italiano

Marco Bollesan è morto all’età di 79 anni. Un’autentica leggenda del rugby italiano e capitano della Nazionale, lottava da tempo con una brutta malattia. Da giocatore ha vinto due scudetti mentre da allenatore ha guidato la selezione azzurra soprattutto nel Mondiale del 1987 sfiorando i quarti di finale. Il rugby italiano è nuovamente in lutto a poche ore di distanza dalla morte di Massimo Cuttitta.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il rugby italiano è di nuovo in lutto. Dopo la scomparsa di Massimo Cuttitta, deceduto a causa di complicanze da Covid, il mondo della palla ovale piange oggi la morte di Marco Bollesan. Una leggenda del rugby italiano. Se n'è andato a 79 anni, lottava da tempo contro una brutta malattia. Bollesan ha aveva persino sconfitto il Covid, che aveva superato nell'estate passata.  È stato il capitano più iconico della storia del rugby italiano. Una carriera da sogno nel mondo del rugby apprezzato da tutti come sportivo ma soprattutto come persona.

La FIR ha annunciato questa mattina la morte di  Marco Bollesan. Se n'è andato il quarantasette volte azzurro, trentaquattro volte capitano della Nazionale, Commissario Tecnico alla prima Rugby World Cup del 1987, Team Manager nelle rassegne iridate del 2003 e del 2007. Una leggenda davvero dato che Bollesan è l'unico rugbista italiano inserito dal CONI nella Walk of Fame che attraversa il Parco del Foro Italico. È morto ieri sera a Genova, era ospite di una struttura a Bogliasco, e avrebbe compiuto 80 anni il prossimo mese di luglio. "Il rugby italiano ha perso uno dei suoi figli prediletti” ha dichiarato il Presidente della FIR, Marzio Innocenti, esprimendo il cordoglio della Federazione.

La carriera di Marco Bollesan nel mondo del rugby

Difficile descrivere in poche righe la carriera di una leggenda come Marco Bollesan che è stato il capitano più rappresentativo del rugby italiano. Ha scritto pagine di storia importanti tanto da essere riconosciuto dal CONI come l'unico rugbista a dover essere inserito nella Walk of Fame. Bollesan fu tra i protagonisti assoluti della Nazionale Italiana che nel '72 fu in grado di vincere, nella tournée internazionale in Rhodesia e Sudafrica, proprio contro la nazionale sudafricana. Nel corso della sua straordinaria carriera, Bollesan ha vinto due scudetti con Brescia e Partenope Napoli, vestendo poi le prestigiose casacche di Cus Milano e Amatori Milano, anche se la sua unica e sola squadra del cuore è stata il Cus Genova con cui sfiorò per tre volte il titolo di campione d'Italia.

Una carriera importante da giocatore così come lo è stata anche da allenatore. Fu il protagonista assoluto della migliore partecipazione del'Italia all'edizione più importante dei Mondiali, ovvero quella del 1987 quando gli azzurri sfiorarono i quarti di finale nonostante fossero inseriti in un girone con Nuova Zelanda, Argentina e Fiji. Allenatore di diversi club italiani come Milano, Livorno, Cui Genova e anche Alghero. Proprio in Sardegna aveva condiviso la sua esperienza da allenatore con Massimo Cuttitta in squadra. Un percorso indimenticabile condiviso dai due nella stagione 2001-2002 proprio con la storica promozione in A1. Il destino ha voluto che entrambi volassero in cielo a poche ore di distanza l'uno dall'altro.

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