Marcell Jacobs carichissimo alle Olimpiadi: “So perché Lyles non fa più battutine su di me”
Le Olimpiadi sono iniziate quasi da una settimana e si stanno inanellando gare, medaglie e prestazioni in cui l'Italia sta ben figurando. Ma per vedere Marcell Jacobs, uno che tra i tanti azzurri presenti è atteso con ansia bisognerà apettare ancora un po' perché l'atletica inizierà solo nei prossimi giorni e il Campione olimpico in carica dei 100 metri scenderà in pista domenica 4 agosto. Intanto, però, Jacobs è arrivato a Parigi ed è pronto a riscrivere ancora una volta la storia, rispondendo con i fatti a battute e sorrisini dei suoi avversari, Noah Lyles in primis: "Quando è il momento io corro forte".
Le sensazioni di Jacobs: positive, "il villaggio olimpico è incredibile"
Le Olimpiadi come viaggio sportivo e non solo: Marcell Jacobs è pronto a godersi l'avventura a cinque cerchi provando a coglierne i momenti migliori, mentre gli allenamenti si intensificano e il lavoro di preparazione continua. "Sono molto contento è un momento della mia vita particolare, in cui mi sto allenando davvero bene, le mie sensazioni in allenamento sono ottime, quindi sono contento di essere arrivato fin qui. Il percorso che abbiano fatto nell'ultimo anno è stato eccezionale, ho lavorato tantissimo e duramente sia a livello fisico sia a livello mentale, quindi sono pronto per affrontare questa Olimpiade."
"Cerco sempre di tirare fuori la mia parte divertente" sottolinea il campione olimpico dei 100 metri in carica, appena arrivato al villaggio olimpico parigino. "Anche per cercare di rompere il ghiaccio soprattutto quando c'è una situazione impegnativa, poi ovviamente quando c'è da lavorare si lavora però quando si può scherzare ci piace trovare il tempo anche per fare quello. Nel villaggio olimpico si respira un clima incredibile", sottolinea Jacobs. "Si vedono tanti atleti di tante nazioni diverse, di tanti sport diversi, non so… ti dà quell'energia veramente incredibile, perché sono certo che tutti coloro che oggi sono qui alle Olimpiadi è perché hanno lavorato duramente per essere qui e tutto questo lo si può sentire in modo chiaro nell'area. Nessuno ha regalato a nessuno questo posto e quindi vedere tutti questi atleti, tutte queste persone che si sono impegnate e che stanno affrontando gare in momenti belli e momenti meno belli è bello"
Jacobs pronto a difendere il titolo: "Non me l'hanno regalato"
Una stagione vissuta in vista dell'appuntamento dei Giochi. Ora che tutto si è concluso con l'avvio olimpico non resta che fare affidamento alle proprie sensazioni e alla propria forza fisica ed emotiva. "Non ho mai parlato di tempi perché non mi è mai piaciuto farlo e poi anche perché ogni gara è una gara a sé, anche in questo caso dipenderà da tantissimi fattori. Quello che so è che sto bene, le gambe mi stanno dando delle bellissime sensazioni. Anche in questi giorni quando sono stato in pista tutto sembrava nettamente più semplice rispetto al solito, quindi voglio solo divertirmi tanto e regalarvi tanto. Arrivo qui sapendo bene che sono il campione olimpico, che non me l'hanno dato questo titolo perché mi hanno trovato per strada ma perché me lo sono guadagnato e meritato".
Una consapevolezza che per Jacobs significa una carica ulteriore per dare il massimo al momento opportuno: "Ho faticato per raggiungerlo, quindi è sicuramente un qualcosa che mi può motivare dicendomi ‘bene, tu sai chi sei e quello che hai fatto e quali sono le tue potenzialità. Quindi adesso scendi in pista e fai quello che sai fare'".
Jacobs spiega chi sarà il suo primo avversario: Kishane Thompson
Un'Olimpiade complicata per la presenza dei migliori in attività, con tempi strettissimi sui 100 metri ma Jacobs non ha dubbi nell'eleggere il suo avversario numero uno: "Come avversario da battere in primis non è Lyles ma Thompson perché a livello tecnico lo vedo molto più stabile. Ha corso veramente forte, so benissimo chi è il suo allenatore e già l'anno scorso comunque mi aveva impressionato mentre tutti si sono accorti di lui soprattutto quest'anno. Ma già l'anno scorso nei Trials giamaicani aveva fatto un ottimo 9.90, lo avevo affrontato in Cina quando aveva corso 9.85 e quindi lo sapevo già che sarebbe stato un avversario possibile per questo 2024, l'anno in cui il suo allenatore lo ha voluto portare al massimo della forma. Quindi è lui sinceramente mi mette tra virgolette paura rispetto a Lyles".
Al di là della medaglia sarà però fondamentale arrivarci, con un parterre de roi sin dalle batterie: "Anche nelle semifinali ci saranno non pochi momenti complicati e difficili perché ci saranno tanti atleti che possono tranquillamente fare parte della finale, ma ne entreranno solo otto e quindi bisognerà essere il più veloce degli altri in quel momento" sottolinea Jacobs, "sperando anche nella fortuna di avere magari una semifinale più fattibile rispetto ad un'altra".
Jacobs punge Lyles: ecco perché non fa più battute
Ovviamente ci sarà anche la rivalità in pista tra Noah Lyles e Marcell Jacobs dopo le tante stilettate che l'americano ha riservato all'azzurro: "I commenti e le ironie degli americani non mi hanno mai dato fastidio, fa un po' parte tutto del gioco: Lyles è un campione, è uno che vuole sempre vincere e credo che questa sia la mentalità che uno deve avere, ovvero voler sempre battere gli altri. Poi, sulle battutine che si fanno, a quello non do peso perché lo so. Lui è uno così: ha bisogno di esaltarsi per sentire più energia e cercare di vincere"
Ultimamente però Lyles ha smesso di rispondere a domande su Jacobs e l'azzurro ha la risposta pronta: "Perché non le ha fatte ultimamente? Perché sa che quest'anno ho lavorato anch'io per bene. Comunque 9.92 l'ho fatto e tutti sanno bene che quando arriva il momento più importante io corro forte e riesco a fare il mio miglior tempo. Quindi tutti sanno che il 9.92 non sarà di certo il tempo che avrò alla fine dell'anno… "
L'obiettivo di Jacobs, non una medaglia ma le medaglie
Poche parole e tanti fatti, il più velocemente di tutti. E' questo l'obiettivo di Jacobs che sarà impegnato domenica 4 agosto in una giornata dedicata ai 100 metri che pogrà riscrivere di nuovo la storia. Senza promesse: "Non mi piace farlo. E' normale che sono qui e non mi nascondo, son qui per vincere, non sono qui certo per godermi solo l'atmosfera olimpica: voglio portare a casa una medaglia o, magari, le medaglie… Dunque, non prometto niente e prometto tutto…"