Malagò sa cosa è successo a Sinner, le Olimpiadi erano impossibili: “Inutile essere falsi o ipocriti”
L'assenza di Jannik Sinner alle Olimpiadi è molto pesante. L'altoatesino sarebbe stato, in caso di partecipazione, la testa di serie numero 1 sia in singolare che in doppio e chance di medaglia erano concrete. E invece la tonsillite lo ha messo ko e lo ha costretto a dare forfait. Di Sinner ha parlato anche il presidente del Coni Malagò, che ha espresso il suo rammarico per il forfait del miglior tennista al mondo.
La tonsillite ha impedito a Sinner di disputare le Olimpiadi
Aveva fatto delle Olimpiadi uno dei grandi obiettivi stagionali, lo aveva detto più volte e pure dopo l'eliminazione di Wimbledon lo aveva ribadito. E invece la febbre e la tonsillite lo hanno costretto al forfait. Un vero peccato sia per Sinner che per l'Italia dello sport, che perde una delle sue stelle. Il presidente del Coni Giovanni Malagò alla vigilia della Cerimonia d'Apertura ha toccato diversi argomenti e ha parlato pure dalla rinuncia del tennista: "Il rammarico, il dispiacere c'è, è innegabile perché è inutile essere ipocriti o falsi ma al tempo stesso c'è la certezza dell'assoluta impossibilità di Sinner di partecipare al torneo. Quindi questo è innegabile".
Incalzato su Sinner, Malagò ha ribadito la sua fiducia nel tennista e non dichiara cosa ha saputo da chi gli è più vicino: "Era proprio impossibile giocare a Parigi? Io sarei poco serio se rispondessi a questa domanda, ma ho fiducia cieca in quello che mi è stato detto, ho parlato con il suo manager. Non aggiungo nulla. Non posso e non voglio farlo".
Ora toccherà a qualche altro atleta conquistare le medaglie ‘di Sinner'
Quindi nessuna polemica, e anzi con queste parole il numero uno dello sport italiano spazza via ogni tipo di polemica, anche se il rammarico per due possibili medaglie è naturalmente forte: "Se chiaramente facciamo due conti e quantifichiamo l'assenza di Sinner è ovvio che noi addetti ai lavori sappiamo che quando uno si presenta, da numero uno del singolare, in questo caso anche era del seeding del doppio, già sulla carta c'era la possibilità di medaglie quantomeno potenziali".
Ora da qualche altra parte dovranno arrivare le medaglie che non giungeranno dal numero uno ATP: "Dobbiamo fare in modo che qualcheduno che sulla carta non ce la doveva portare faccia gli straordinari".