Magnus Carlsen costretto al ritiro ai Mondiali di scacchi: ha indossato i pantaloni sbagliati
Una scena ai limiti dell'assurdo ma tant'é: le regole ci sono e devono essere rispettate da tutti, anche se ti chiami Magnus Carlsen e sei tra i più forti scacchisti di sempre, vantando il titolo mondiale per 10 anni di seguito, tra il 2013 e il 2023. Così, nella prova rapid dei Mondiali che si stanno tenendo a New York, il 34enne norvegese ha deciso di rompere con la Federscacchi e ritirarsi dal torneo perché redarguito e multato per essersi presentato con il dress code sbagliato: un paio di jeans che hanno violato il regolamento che impone ai giocatori un vestiario consono. Ma dietro la scelta c'è una lotta intestina che perdura da tempo: "Me ne tiro fuori, cos'altro posso dire? Vaff… abbandonerò le gare della Federazione. Sono troppo vecchio per discuterne, è una questione di principio".
Cos'è accaduto ai Mondiali di scacchi: Carlsen multato e squalificato
La situazione ai Mondiali di scacchi a New York è iniziata subito ad altissima tensione. Da tempo ci sono fortissime frizioni all'interno della Federazione internazionale con diversi campioni e giocatori, per gestire tornei e montepremi alla ricerca della massima tutela di uno sport che negli ultimi anni è sempre più divenuto popolare, con l'inserimento di sponsor e nuovi investitori che hanno creato circuiti – molto più ricchi – collaterali. Così, in occasione della sfida mondiale di scacchi rapid sono state irrigidite le regole di partecipazione, tra cui un attento dress code con cui presentarsi al tavolo. Che non prevede ovviamente maglietta e jeans. Magnus Carlsen si è presentato invece proprio con i pantaloni sbagliati, venendo subito multato e avvertito di doversi cambiare immediatamente: cosa non accaduta, così al terzo turno, la decisione finale, di andarsene e scatenare la polemica.
Il racconto di Magnus Carlsen: "Costrizioni assurde, dico solo vaff.. a tutti"
A spiegare l'accaduto è stato lo stesso Carlsen sulla sua piattaforma di scacchi "Take Take Take" dove non solo ha rivissuto la situazione ai limiti dell'imposizione, ma anche rivelando retroscena di ripicche e vendette trasversali: "Ai miei jeans non ci avevo nemmeno pensato, non mi interessa, davvero… Sono stato avvertito di cambiarmi, ho ricevuto una multa e poi mi hanno detto che non sarei stato accoppiato per il nono turno se non mi fossi cambiato i vestiti. Ho risposto che mi sarei cambiato l'indomani, mi hanno risposto di no. A quel punto per me è diventata una questione di principio. Sono troppo vecchio per queste cose…se questo è quello che vogliono… vaffanc… lascio i tornei federali, vado laddove tira un'aria migliore".
Non solo Carlsen, la polemica anche di Nepomniachtchi per l'abbigliamento sbagliato
Ciò che è accaduto a Carlsen non è stato un caso isolato perché proprio a New York la Federscacchi ha deciso di alzare l'asticella delle regole utilizzando la tolleranza zero. Così, oltre a quanto accaduto al campione norvegese, è stato colpito dalla scure del regolamento anche Ian Nepomniachtchi. Il 34enne campione russo da par suo, si è presentato con un vestito estremamente vistoso rispetto a quelli indossati dai suoi avversari, venendo immediatamente redarguito.
Subito, la reazione dello stesso Nepomniachtchi che ha pagato l'ammenda non prima mostrando sui social il motivo dello "scandalo", con un commento al vetriolo: "Come mi ha detto l’arbitro capo, un giocatore di scacchi non si dovrebbe vestire così… I 200 dollari di ulta andranno (si spera) alla Chess Fashion Research Foundation"