Lyles tira fuori una carta alla partenza dei 100 metri, poi vola con un tempo mostruoso: che cos’è
Marcell Jacobs è avvisato: il suo fresco 9"92 corso a Turku qualche giorno fa, suo miglior crono da parecchio tempo a questa parte, dovrà essere abbassato – e non di poco – alle prossime Olimpiadi di Parigi se il campione azzurro vorrà bissare il trionfo di Tokyo 2021. L'esito dei Trials americani di stanotte delinea uno scenario in cui anche andare a medaglia sarà un'impresa comunque memorabile: a Eugene, in Oregon, Noah Lyles ha vinto in un clamoroso 9"83, precedendo Kenny Bednarek (9″87) e Fred Kerley (9″88). Saranno questi tre velocisti a rappresentare gli Stati Uniti nei 100 metri, mentre è rimasto fuori Christian Coleman, arrivato quarto con 9"93 e dunque qualificato solo per la staffetta 4×100. Prima della partenza, Lyles ha sorpreso tutti tirando fuori dal pettorale una misteriosa carta, che poi ha mostrato alle telecamere.
Noah Lyles tira fuori le carte di Yu-Gi-Oh! prima dei 100 metri
Il 26enne della Florida lo aveva già fatto il giorno prima in semifinale, in quell'occasione estraendo la carta da sotto l'ascella, e poi ha ripetuto il gesto in occasione della finale, al momento della presentazione da parte dello speaker. In entrambe le circostanze, Lyles ha esibito due delle carte più leggendarie di Yu-Gi-Oh!, il gioco di carte collezionabili derivato dall'analogo gioco immaginario che compare nel manga e nell'anime che portano lo stesso nome, opera di Kazuki Takahashi.
Cosa significano le carte: il Drago Bianco Occhi Blu ed Exodia il Proibito
Nella notte tra sabato e domenica, il velocista americano – quando era stato inquadrato dalle telecamere prima della semifinale – aveva estratto una prima carta dal proprio body: il Drago Bianco Occhi Blu, uno dei mostri più iconici del gioco presente nel fumetto.
Poi stanotte, allo start della finale dei 100, Lyles ha tirato fuori e mostrato un'altra carta pregiata: una delle cinque parti di Exodia il Proibito, più specificamente il busto. Nella tradizione della serie, questo è noto come il mostro più potente del gioco, tanto che per invocarlo è necessario riunire le sue cinque parti. Una volta ottenuto, il suo potere di attacco è così elevato che non c'è niente e nessuno che possa fermarlo, rendendo la vittoria praticamente automatica.
Lyles vola sui 100, Jacobs ora ha l'ottavo tempo stagionale
Facile pensare che Lyles volesse associare questi mostri imbattibili a se stesso, con un'autostima e fiducia nei propri mezzi che poi è stata confermata dal verdetto della pista. Partito non benissimo, il campione del mondo di Budapest, è stato incontenibile nel lanciato, al punto che ha potuto festeggiare col braccio alzato prima del traguardo, il che fa capire che aveva nel serbatoio qualche altro centesimo. "Ma la prossima volta che corro, niente festeggiamenti", ha promesso: sarà un'occasione troppo importante, le Olimpiadi di Parigi, unico oro che manca al suo palmarès.
Dopo la finale dei Trials di Eugene, Jacobs è sceso all'ottavo posto nella graduatoria dei tempi stagionali sui 100 metri: prima di lui, oltre ai tre americani qualificati stanotte, ci sono il fenomenale kenyano Ferdinand Omanyala (9"79), il giamaicano Oblique Seville (9"82), l'altro statunitense Coleman che come detto tuttavia a Parigi non ci sarà (9"86) e il cubano Shainer Reginfo Montoya. Il nostro Marcell è fiducioso di migliorare ancora: tra poco più di un mese – la finale è in programma il 4 agosto – sapremo.