L’urlo di Andy Diaz, bronzo nel salto triplo alle Olimpiadi. L’ultimo lo vinse 12 anni fa il suo coach, Donato
Nemmeno il tempo di gioire per l'argento di Nadia Battocletti nei 10 mila metri che due minuti dopo arriva un'altra medaglia per l'Italia alle Olimpiadi di Parigi. È quella di bronzo conquistata da Andy Diaz nel salto triplo, podio bellissimo per gli azzurri che arriva 12 anni dopo quello ottenuto dal suo coach attuale, Fabrizio Donato (suo l'acuto di Londra 2012 con 17.48 m). L'italo-cubano, al debutto ai Giochi con i colori azzurri, ha saltato fino a 17.64 m, migliore misura del 2024.
Diaz aveva conquistato subito, col primo balzo, il terzo posto provvisorio staccando fino a 17.63 metri. Il secondo gli lascia l'amaro in bocca e allora ha una scelta tanto coraggiosa quanto rischiosa: si accontenta del piazzamento e rimanda tutto all'ultimo tentativo fino ad aggrapparsi al 17.64 che vale il terzo posto. In Francia s'era presentato con lo stagionale di 17.61, migliorato di 3 centimetri. L'oro è andato allo spagnolo Jordan Diaz (17.86 m), argento al portoghese Pedro Pichardo (17.84 m).
Diaz dopo Battocletti, due medaglie in pochi minuti per l'Italia: "È il destino"
"Questa per me è una grande soddisfazione, il frutto di un lavoro di squadra. All'inizio, nelle qualificazioni, c'era un po' di tensione poi mi sono lasciato andare – ha ammesso ai microfoni della Rai -. Sono contento ma questa è solo l'occasione per migliorare. Ho fatto un percorso molto difficile, che mi ha insegnato molto dal punto di vista umano e sportivo. Donato ha vinto 12 anni fa il bronzo a Londra, questo è il destino". Emozioni forti sulla pista dello Stade de France, la doppietta nelle due discipline porta a 36 il numero complessivo delle medaglie (11 ori, 12 argenti, 13 bronzi) che tengono l'Italia nella top 10 di questa edizione olimpica.
Da Cuba all'Italia, la storia di Diaz s'incrocia con quella di Fabrizio Donato
Il guizzo dell'italo-cubano ha un sapore particolare considerata la sua storia. Nel 2014 Diaz sfiorò il podio iridato nell'Under 20 e ha continuato a lavorare fino a portare il suo personale a 17.63 del 2021, ma un infortunio gli sbarra la strada verso le Olimpiadi di Tokyo 2020. Quell'amarezza e la voglia di competere fa sì che dentro di lui s'insinui la pazza idea di cambiare vita, Paese. Tutto. E si mette sotto l'ala protettiva di Fabrizio Donato: ironia della sorte, era stato proprio Diaz a battere (giugno 2023, 17.75 al Golden Gala di Firenze) il record nazionale (17.60) detenuto dall'atleta che sarebbe divenuto il suo allenatore.
Mancava solo una cosa: che ci fosse scritto anche sul passaporto "Italia". A fine 2022 inizia l'iter burocratico per la cittadinanza, a febbraio 2023 arriva il lieto fine. Nel frattempo entra a fare parte del Gruppo delle Fiamme Gialle si allena a Castelporziano (Roma). Sul calendario c'è una data: 1° agosto, solo da allora può vestire il body azzurro. Ce la fa a presentarsi in forma a tirato a lucido per il suo appuntamento con la storia.