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L’ultima teoria del complotto su Tyson-Paul: vivisezionato l’intero match, è sparito il montante

Non si fermano i sospetti circa il fatto che il combattimento vinto da Jake Paul su Mike Tyson sia stato combinato: è stato notato che nel corso dell’intero match l’ex campione del mondo dei pesi massimi non ha sferrato neanche un montante. Il suo colpo iconico su cui ha costruito un’intera carriera di KO è letteralmente sparito dal ring: “Era una clausola nel contratto”, svela l’ex stella della NFL Michael Irvin.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sono passati alcuni giorni dal combattimento tra Mike Tyson e Jake Paul – conclusosi con la larga e indiscussa vittoria ai punti (80-72, 79-73 e 79-73 i cartellini dei tre giudici) del 27enne youtuber trasformatosi in pugile – e non diminuiscono i sospetti circa il fatto che il match sia stato ‘truccato' in modo da concludersi esattamente com'è andata. Il copione, secondo le teorie del complotto dilaganti, prevedeva che Paul proseguisse senza intralci la sua lanciatissima carriera, col prospetto di guadagni milionari per tutto il baraccone. Uno scenario non realizzabile col quasi 60enne Tyson, dal quale ormai si era spremuto tutto quello che si poteva, anche in termini di gallina dalle uova d'oro. Dunque sarebbe stata una vittoria apparecchiata per Jake, ma senza umiliare il vecchio campione dei pesi massimi (quest'ultima cosa ammessa dallo stesso youtuber, che ha svelato di non aver voluto infierire con un KO). Ovviamente anche Tyson avrebbe dovuto essere d'accordo – per non darci dentro a sua volta quando poteva – e l'ultima vivisezione dell'incontro ha appurato una circostanza in effetti alquanto singolare: nei 16 minuti complessivi del combattimento non c'è traccia di un solo montante di Iron Mike, ovvero del suo colpo iconico su cui ha costruito una carriera infarcita di KO.

Il leggendario montante di Mike Tyson, il colpo su cui ha costruito una carriera di KO

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, non solo Tyson non ha mai colpito Paul con un ‘uppercut' – ovvero il pugno sferrato dal basso verso l'alto da distanza ravvicinata, mirando al mento dell'avversario per fare ‘esplodere' la testa all'indietro – ma non ha provato neanche a portarne uno. Il terribile picchiatore di Brooklyn non lo ha mai tentato nel corso degli 8 round da 2 minuti che è durato il match andato in scena venerdì scorso all'AT&T Stadium di Arlington, in Texas. Non lo ha fatto neppure nelle prime riprese dell'incontro, quando pure era fresco e avrebbe potuto sferrare il suo devastante marchio di fabbrica, spesso preceduto – in una combo che ha fatto la storia della boxe – da un micidiale destro al corpo.

Neanche un montante tirato da Tyson contro Paul: "Era nel contratto"

La vicenda è stata notata e portata all'attenzione dal grande campione di football americano Michael Irvin, vincitore di tre Super Bowl con i Dallas Cowboys nella prima metà degli anni '90. Il 58enne non si è limitato a questo, ma ha aggiunto di aver appreso di una espressa clausola che avrebbe impedito a Tyson di far partire un montante nel corso del match contro Paul: "Cercavo quella combo di colpi, ‘uno al corpo, uno col montante' – ha detto l'ex stella della NFL – Quando Tyson fa quello è boom boom boom. Volevo vederlo. Ma non l'abbiamo avuto, neanche uno".

"Ho sentito qualcun altro dire che era nel contratto: ‘niente montanti'. Lo avevano nel contratto! Dai ragazzi, perché Mike Tyson non avrebbe dovuto sferrare un montante? Mike Tyson non è più Mike Tyson in ogni caso, e ora gli stai togliendo anche il miglior dono, che era quel montante. Per me è tutto una grande bugia. È come far giocare a me una partita senza farmi fare una traccia diagonale in profondità", ha aggiunto Irvin, che è stato un leggendario ricevitore.

Il video che mostra Tyson apparentemente fermarsi senza nessun motivo mentre sta per colpire Paul

Qualcun altro, a testimonianza dell'accondiscendenza – pattuita e ben pagata – di Tyson, ha postato un video che fornirebbe la prova definitiva circa il fatto che il match fosse truccato. "Nel caso qualcuno avesse dei dubbi…", è la didascalia che accompagna il filmato in cui si vede Iron Mike partire con un gancio destro indirizzato al volto in quel momento indifeso di Paul, salvo poi arrestare improvvisamente il movimento non affondando il colpo.

Perché mai uno dei più grandi killer della storia della boxe si è fermato senza apparenti motivi? Una domanda che trova solo risposte dei complottisti: per loro il match era deciso a tavolino da mesi.

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