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Luci per correre: abbiamo provato la Run Light Kalenji, la recensione

Le giornate si allungano, ma le luci per la corsa notturna restano essenziali per correre in totale sicurezza. Ecco com’è andata la prova della Run light 250 Lumens.
A cura di Mirko Cafaro
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A differenza di quanto si possa pensare, le luci per correre non sono un accessorio utile solo d'inverno. Con l'arrivo della bella stagione, infatti, le giornate si allungano ma diventano anche più calde costringendo il runner a uscire sempre più tardi – alla ricerca di un po' di frescura – quando il sole tramonta inesorabilmente. È in questo momento che la luce assume un'importanza particolare per tutelare la propria sicurezza messa a rischio da tanti elementi. In primis la bassa visibilità.

Tra le diverse proposte sul mercato, una delle ultime e di certo più innovativa è quella di Kalenji che lo scorso inverno ha lanciato la Run light 250 Lumens (prezzo 39,90 euro). Una torcia ottima per chi predilige le strade cittadine, con un fascio di luce di 20 metri, 3 differenti potenze (250 lumen, 180 lm, 90 lm) ed una modalità economica automatica da 70lm. A seconda delle condizioni di utilizzo, di conseguenza, cambia la durata della batteria che va dalle 2 alle 5 ore con possibilità di collegare una carica supplementare con micro usb.

Abbiamo testato per voi il prodotto con un risultato soddisfacente: il fascio luminoso rende ben visibile il percorso e i led rossi lampeggianti dietro la batteria permettono di segnalare la propria presenza ad eventuali veicoli provenienti dalle spalle. L'apparecchietto è leggero e il sistema di fasce per allacciarlo sulla schiena non squilibra affatto l'andamento, facendo dimenticare facilmente che si sta indossando la run light. Provata in una serata con pioggia, la torcia non ha avuto alcun problema, è resistente all'acqua (anche se le istruzioni consigliano di non immergerla per ovvi motivi) e utilizzata al massimo della potenza riesce a mettere in luce eventuali pozzanghere o terreni scivolosi. Difetti riscontrati? Solo uno: le fascette per regolarla tendono ad allentarsi leggermente e per fissarle al petto può essere necessario eseguire un paio di nodi.

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