L’oro olimpico Mahuchikh ha un modo insolito per rilassarsi tra un salto e l’altro: è un metodo scientifico
Yaroslava Mahuchikh è la saltatrice ucraina che ha vinto la medaglia d'oro nell'alto alle Olimpiadi di Parigi. La 22enne campionessa iridata (suo il record mondiale di 2.10 metri) ha attirato tutti i riflettori su di sé non solo per meriti sportivi ma anche per un'abitudine un po' insolita. Quando è in gara ha un modo molto particolare di attendere il suo turno: considerati i tempi d'attesa (a volte anche di mezz'ora circa), prende lo zaino e vi estrae un materassino per praticare yoga, un sacco a pelo. Poi si sdraia sulla pista, respira profondamente e chiude gli occhi come se stesse dormendo. A volte se ne sta con la testa poggiata, in posizione supina, e lo sguardo rivolto verso il cielo, quasi fosse in trance agonistica.
Perché Mahuchikh si sdraia in un sacco a pelo
In realtà, è sveglia, presente a se stessa, per nulla in presa all'ansia e sa perfettamente cosa sta facendo. Le rivali saltano, Mahuchikh se ne sta tranquilla per conto suo, senza nemmeno badare a cosa fanno le avversarie.
Perché lo fa? È dal 2018 (anno in cui vinse l'edizione giovanile dei Giochi) che adotta un escamotage del genere, le è stato suggerito dal suo allenatore, Serhii Stepanov, che la guida assieme alla moglie, Tetiena Stepanova. È un modo per rilassare meglio i muscoli, agevolare la circolazione del sangue (evitando fluisca verso gli arti inferiori nel caso decida di sedersi) e il recupero così da evitare accumulo di tossine per lo sforzo tra un balzo e l'altro.
A questa sorta di pisolino abbina anche movimenti che fa con le dita oppure i polsi per smorzare la tensione e ripassare i movimenti corretti da fare, la giusta conta dei passi per il salto successivo. C'è ancora una cosa che fa parte di questo rituale insolito: ha sempre con sé anche calzini di ricambio.
Tecnica per rilassare i muscoli e la mente: "A volte guardo le nuvole"
"Mi sento a mio agio quando mi sdraio – ha ammesso la saltatrice ucraina a corredo della sua esperienza dorata in Francia -. A volte riesco a guardare le nuvole, altre riesco a contare i numeri, 1, 2, 3, 4… oppure a inspirare, espirare. È come rilassarsi, in quel momento mi dimentico di essere in uno stadio".
Cambia almeno una "sleeping bag" all'anno. Mahuchikh ha spiegato di doverlo fare per una questione di usura: ogni volta che vi s'infila, i tacchetti delle scarpe graffiano il tessuto fino a lacerarlo. "Per questo motivo a volte faccio un po' di fatica a introdurmi nel sacco a pelo. Ma consiglio a tutti di avere questo tappetino e questa coperta perché è davvero comodo sdraiarsi in diverse condizioni meteo, anche quando piove. E Non fa mai caldo perché è una coperta da campeggio".