Londra, atleta greca cacciata dai Giochi per un tweet razzista
Limitare l’uso di Twitter forse sarà più utile per salvaguardare l’immagine degli atleti che la loro privacy. Una battuta fuori luogo (e totalmente gratuita) di Paraskevi (comunemente chiamata “Voula) Papahristou, atleta greca del salto triplo, ha generato un’ondata di polemiche, ed ha portato alla sua immediata cacciata dai giochi. La selezione olimpica ellenica scende così da 105 a 104 atleti.
Ma cosa aveva detto la giovane su Twitter? L’atleta greca, bionda 23enne già campionessa nel salto triplo, si trovava ancora in Grecia, dove è in corso un’epidemia di un virus chiamato “Nilo occidentale”, in quanto trasmesso dalla zanzare di quel genere. Malattia non da poco in terra ellenica, che ha già fatto un morto e 180 infetti. Ma Voula ha preferito scherzarci su, e tra i tanti modi in cui avrebbe potuto farlo, ha optato per quello sbagliato: “Quanti africani ci sono in Grecia…almeno le zanzare del Nilo potranno avere a disposizione del cibo fatto in casa”. Una battuta quasi da troll, per usare un linguaggio da nerd, ma che ovviamente ha scatenato una reazione furiosa su tutta la rete. Gli epiteti meno feroci sono andati da “nazista” a “sostenitrice di Alba Dorata”, con chiaro riferimento al partito di estrema destra greco, noto per le sue posizioni dichiaratamente razziste e neo-naziste.
Immediata la reazione del Comitato Olimpico greco, che ha disposto l’immediata cacciata della giovane dalla selezione olimpica. A nulla sono valse le sue scuse, sempre su Twitter, della Papahristou che ha dichiarato: “Mi scuso se ho offeso molte persone: non mi occupo di politica, sono solo un'atleta”. Troppo tardi. Isidoros Kouvelos, capo della delegazione ellenica a Londra 2012, ha chiosato con un semplice "considerazioni di questo tipo non sono tollerate", ma la Federazione Greca non ha fatto sconti: le Olimpiadi dell’atleta ateniese sono finite ancora prima di iniziare.
"Voglio esprimere le mie più sentite scuse per la battuta sventurata e priva di gusto pubblicata sul mio account” – ha replicato di nuovo la Papahristou – “Sono molto dispiaciuta e provo vergogna per le negative che ho scatenato, perché non volevo né offendere nessuno, né mettere in discussione i diritti umani. Il mio sogno” – ha continuato “è legato ai Giochi Olimpici e non potrei pensare di partecipare se non ne rispettassi i valori. Non potrei del resto mai credere nella discriminazione tra essere umani o etnie. Mi scuso” – ha quindi concluso – “con tutti i miei amici e compagni di squadra, che io possa avere offeso, con la squadra nazionale, così come tutte le persone e le aziende che sostengono la mia carriera, e infine con il mio allenatore e la mia famiglia".
Nulla da fare. “L’atleta è stata esclusa dai Giochi Olimpici”, ha fatto sapere di nuovo la Federazione. E fine dell’argomento.