video suggerito
video suggerito

Lo sport piange Tim Lobinger, un anno fa aveva sconvolto tutti: “Non ho scampo”

Morto Tim Lobinger campione di salto con l’asta e preparatore atletico anche nel calcio. In una commovente intervista aveva svelato di non avere scampo.
A cura di Marco Beltrami
536 CONDIVISIONI
Immagine

Uno sportivo a tutto tondo, dotato di un entusiasmo e una vitalità eccezionali. Tim Lobinger non è stato solo un atleta di primissimo livello, ma ha dedicato tutta la sua vita all'attività fisica. L'ex campione del mondo di salto in alto purtroppo è morto a causa di un male incurabile che non gli ha lasciato scampo. Purtroppo già da tempo era consapevole del suo destino, con i medici che gli avevano anticipato il suo status di malato terminale.

Il classe 1972 è stato un astista di fama internazionale, nonché un personaggio molto popolare in Germania. Al suo attivo il titolo mondiale indoor, due titoli europei e un bronzo e un argento all'aperto nelle competizioni continentali. Il suo rimpianto sono state le Olimpiadi dove non è mai riuscito a lasciare il segno nonostante le quattro partecipazioni. Attentissimo alla preparazione fisica, Lobinger anche dopo il ritiro è rimasto nel mondo dello sport, ricoprendo il ruolo anche di preparatore atletico del club di calcio tedesco RB Lipsia. Al suo attivo anche la partecipazione a diversi tornei di golf, e anche a trasmissioni televisivi come l'equivalente tedesco di "Ballando con le stelle".

Nel 2017 la sua vita purtroppo è cambiata per sempre. Gli è stato diagnosticato un tumore molto aggressivo, che però è riuscito a sconfiggere grazie alle cure un anno dopo. Purtroppo però il male è tornato e questa volta le cose non sono andare per il meglio. Non più tardi di un anno fa Tim Lobinger ha parlato della sua esperienza, rivelando di aver trascorso gli ultimi mesi sempre in ospedale, arrivando a pesare 66 chilogrammi (è alto quasi 2 metri). In un'intervista alla Bild, quattro mesi fa, aveva anche raccontato che non gli restava molto da vivere commuovendo tutti.

La parte più difficile è stata spiegare ai suoi figli la terribile situazione: "Non c'è scampo per me, il mio cancro è troppo aggressivo. A febbraio i medici mi hanno detto che la morte era vicina. Dovremmo prendere accordi, occuparci del funerale e organizzare tutto. Dovrò prendermi del tempo per salutare i miei cari. La conversazione con i bambini è stata molto difficile. Vale la pena lottare per ogni giorno che vivo e che posso trascorrere con la mia famiglia". Tutto il mondo dello sport si stringe intorno a lui.

536 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views