Lo shock dell’olimpionico Kostomarov al risveglio dopo le amputazioni: “Non capisce che gli succede”
È dura, durissima, per Roman Kostomarov, riprendersi dalla mazzata che lo ha portato ad un passo dal perdere la vita, dopo che una polmonite contratta a gennaio ha avuto complicazioni così gravi da costringere i medici ad amputargli entrambe le gambe e in parte le dita delle mani. La prognosi per il 46enne pattinatore su ghiaccio russo è ancora riservata, tuttavia il pericolo di vita sembra scongiurato, anche se le condizioni del campione olimpico di Torino 2006 vengono monitorate con la massima attenzione.
Del resto a Kostomarov è accaduto davvero di tutto negli ultimi due mesi, da quando il 10 gennaio scorso fu ricoverato d'urgenza in terapia intensiva in un ospedale di Mosca, quando già era in condizioni critiche. Fatale gli erano stati gli show all'aperto in cui si era esibito, con temperature bassissime, quando già era ammalato. La diagnosi di polmonite bilaterale è stato il primo passo nell'assistere al crollo verticale dell'organismo del danzatore su ghiaccio: la sopravvenuta insufficienza respiratoria ha reso necessaria la ventilazione artificiale.
Da lì il povero Kostomarov è stato indotto in coma farmacologico ma la situazione è peggiorata, con problemi circolatori e l'estendersi dell'infezione che ha portato alla necrosi degli arti e alle conseguenti amputazioni. Poi sono arrivati anche due ictus ad attaccare anche il cervello del campione, che ha sofferto un "ematoma intracerebrale con fase acuta nel lobo frontale, lesioni della materia grigia e bianca". Con questo quadro clinico così drammatico e una possibile compromissione delle capacità cognitive, si capisce bene come – adesso che Kostomarov è stato risvegliato – i problemi da affrontare non sono esclusivamente fisici.
Secondo quanto riferisce Sport-Express, il pattinatore "è insoddisfatto di essere in ospedale, non capisce cosa gli sta succedendo". Inoltre, a complicare la situazione, i medici sono preoccupati per le condizioni della mano sinistra che ha cambiato colore, possibile sintomo di nuovo sviluppo di sepsi. Se per quanto riguarda le sue cure, Kostomarov è in mano ai migliori medici della capitale russa, l'aspetto mentale richiederà un'assistenza psicologica costante, che andrà di pari passo con la graduale ripresa di coscienza dell'atleta. Nel suo calvario, Roman non viene lasciato un attimo da sua moglie Oksana Domnina, altra grandissima danzatrice su ghiaccio russa plurimedagliata.
La campionessa prova a riportarlo alla realtà parlandogli e leggendogli libri, ma soprattutto cercando di fargli capire e accettare la sua situazione di handicap e la nuova vita che avrà davanti. Quanto tutto questo sia difficile e non si sappia ancora cosa sia rimasto del Kostomarov che tutti conoscevano, lo dimostra il fatto che tuttora il campione riceve all'interno della sua terapia anche dei sedativi, per il timore che possa avere attacchi di aggressività.