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Lo scenario inquietante nelle chat delle Farfalle: “Dieci ore di allenamento senza bere, cose non umane”

Cosa emerge dalle carte dell’inchiesta penale della Procura di Monza sui presunti abusi nell’Accademia di Desio. I messaggi delle ginnaste nelle chat: “Non esiste più il rispetto. ci sta ammazzando”.
A cura di Maurizio De Santis
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La capitana delle Farfalle della Ritmica, Alessia Maurelli.
La capitana delle Farfalle della Ritmica, Alessia Maurelli.

La capitana delle Farfalle, Alessia Maurelli, ha negato tutto davanti ai pm della Procura di Monza che si occupano dell'inchiesta penale sui presunti abusi nell’Accademia della Ginnastica Ritmica di Desio (in Brianza). Per lei Emanuela Maccarani è la "coach ideale", la persona che guarda "prima di ogni esercizio" e ne trae abbastanza forza e fiducia per infonderla alle compagne. L'allenatrice non è più l'orco cattivo, quella c: dal processo sportivo è uscita pulita (ha preso solo un'ammonizione per aver pronunciato in più occasioni espressioni inadeguate verso le atlete) rispetto alle accuse di alcune ex allieve (in particolare di Nina Corradini e Anna Basta) e delle intercettazioni.

I messaggi della capitana, Alessia Maurelli: "Ci sta rovinando la salute mentale e fisica"

Lo scenario prefigurato dalle vecchie chat raccolte nel telefoni delle attuali ginnaste delle nazionale raccontava altro. Nel corredo accessorio dei messaggi si faceva riferimento, in maniera esplicita a trattamenti disumani ricevuti, offese subite a più riprese, compresi i soprannomi anche pesanti con le quali alcune atlete venivano etichettate.

"Ci sta rovinando la salute mentale e fisica – è uno degli scambi contenuti nelle carte agli atti, citati dal Corriere della Sera -. Dieci ore di allenamento senza bere… cose non umane. Anche i miei genitori non capiscono il clima, la tensione e l’essere private di umanità: ti senti una larva". È uno dei tanti. In realtà tra il 2017 e il 2022, quelli scritti e condivisi da Maurelli (6 ori mondiali e 2 olimpici) sono tanti e Maurelli, dalle cose che si leggono, appare tutta un'altra persona.

Anna Basta e Nina Corradini, le ex ginnaste che hanno raccontato cosa accadeva in Accademia.
Anna Basta e Nina Corradini, le ex ginnaste che hanno raccontato cosa accadeva in Accademia.

Lo scenario emerso nelle chat: "Che tu ti pisci addosso o che vomiti dalla fatica non gli importa"

Com'è possibile? La capitana ha spiegato agli inquirenti di avere forse "esagerato un po' in un momento si stress", che alla fine era solo "uno sfogo" e non è vero che "l'ambiente era malato ma solo una mia percezione", che non c'erano "umiliazioni". In buona sostanza ha smentito se stesso sostenendo "me lo sono inventato". Ma la sua versione non ha convinto i pm alla luce di quanto emerso. Vogliono vederci chiaro, perché? Basta dare un'occhiata alle affermazioni contenute nei verbali e prese dalla comunicazioni in chat.

"Dormo o piango sola senza farmi vedere dalle altre. Mi ha detto che sono la peggiore, mi ha lanciato il guinzaglio del cane", diceva Maurelli dopo Rio 2016, salvo correggere il tiro e riferire che "il guinzaglio era stato tirato verso terra". Molto forte anche un altro messaggio: In altra chat Maurelli: "È ingestibile, ci sta ammazzando. Il mio soprannome è testa di minchia, quello delle altre teste di c… sembrava posseduta, pensavo picchiasse una compagna".

Maccarani, a giudicare dal contenuto, doveva essere su tutte le furie al punto da scaraventare loro "una bottiglia addosso, stava per lanciare la sedia. Era da denuncia: domani la filmo". C'è ancora un altro passaggio che ha contribuito a rafforzare l'opinione degli inquirenti al netto delle ritrattazioni, precisazioni. Prima dei Giochi di Tokyo è la stessa Maurelli a paròare così di Maccarani: "Ci priva di ogni senso umano, non esiste più il rispetto, che tu ti pisci addosso o che vomiti dalla fatica non gli importa". A metà dicembre sono attese le decisioni della Procura quanto all'aspetto penale.

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