Lo scandalo che ha travolto la ginnastica azzurra: “Ci sta arrivando addosso un mare di m….”
"Ci sta arrivando addosso un mare di merda". In quell'orizzonte melmoso c'è finito dentro fino al collo il mondo della ginnastica ritmica italiana, trascinata sotto i riflettori dalle rivelazioni di ex atlete su presunti casi di vessazioni psicologiche, mortificazioni e pressioni legate soprattutto al peso. Le parole a La Stampa del commissario tecnico della nazionale, Emanuela Maccarani, spiegano bene quale siano stato d'animo e confusione a corredo di una vicenda scandita dai racconti di chi attraverso quella vita d'inferno c'è passata e ne è uscita senza voltarsi indietro, non senza conseguenza.
Le ragazze dovevano dimagrire, tenere un regime alimentare ferreo, quasi disumano, votarsi anima e corpo a qualsiasi forma di sacrificio, seguire senza fiatare i metodi di allenamento. Alcune di loro erano arrivate perfino ad abusare di lassativi pur di restare entro i limiti di peso. Non c'era alternativa per essere leggere abbastanza fino a vincere o scomparire.
È quanto emerso nella narrazione dei fatti, degli episodi celati dietro le quinte di un ambiente che in pedana appare fatato, magico e sul quale si allungano ombre inquietanti. "Abbiamo un maialino in squadra", è il messaggio in calce alla dieta prescritta per Giulia Galtarossa. Lei come Nina Corradini ne ha parlato a Repubblica scoperchiando il calderone delle "umiliazioni per non farci mangiare" o di altri dettagli terribili e agghiaccianti. Gli stessi di cui ha trovato la forza di parlare anche Anna Basta attraverso uno spazio sui social ("non siete soli") nel quale si rivolge alle ragazze più giovani, a chi in quel vortice è ancora invischiato e non riesce a uscirne per paura o mancanza di coraggio.
"Ero arrivata a pesare 36 chili, vomitavo in bagno", ha ammesso l'ex campionessa Sara Branciamore che ha parlato di cibo razionato e lucchetti messi alle mensole. Su questi e molti altri aspetti del lato oscuro della disciplina indagano gli ispettori federali e la Procura di Brescia: metteranno in controluce il sistema e proveranno a fare chiarezza sui lati più scabrosi e inaccettabili, valuteranno cosa c'è di vero e soprattutto se ci sono i margini per spingersi oltre prefigurando ipotesi di reato ed eventuali processi.
Perché nulla vale più della vita di una persona. "Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ci sarà mai una medaglia che coprirà comportamenti non adeguati. Quello che emerge andrà valutato", è la posizione del neo ministro dello Sport, Andrea Abodi.
"Vedere scritte quelle cose sui giornali mi fa male – le frasi di Maccarani riportate da La Stampa -. Ma non rilascerò interviste a nessun giornale. Ci saranno delle novità, ne arriveranno di cose…. Una conferenza stampa, forse. Non so ancora quello che farò. E poi la procura indaga, no? Vedremo".
Le denunce di maltrattamenti hanno portato la Federginnastica a commissariare d’urgenza l’Accademia di Desio dove le ragazze vivono in ritiro permanente. Il compito è chiaro: verificare la correttezza e l'adeguatezza dei metodi utilizzati dallo staff tecnico e dalle insegnanti di danza. Safeguardin Officer è la struttura che la federazione ha messo in campo per prevenire e arginare gli abusi: lì sono state ascoltate le ragazze che hanno denunciato i fatti ma è solo il primo gradino di una vicenda che tra procura federale e quella ordinaria servirà a fare luce sugli aspetti più torbidi e preoccupanti.