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Lo manda al tappeto ed esulta senza pietà, gli scava la fossa: “Seppellisco carne”

Caleb Plant stende Anthony Dirrell alla nona ripresa con una combinazione di sinistro micidiale. L’avversario è a terra battuto ma il pugile si abbandona a una celebrazione macabra che provoca la reazione dell’arbitro.
A cura di Maurizio De Santis
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L'esultanza macabra di Caleb Plat: mima il becchino che scava la fossa per l'avversario al tappeto.
L'esultanza macabra di Caleb Plat: mima il becchino che scava la fossa per l'avversario al tappeto.

Tra Caleb Plant e Anthony Dirrell c'era vecchia ruggine. Botta e risposta. Sfotto' e minacce. Colpi bassi sferrati con le parole. La battaglia delle chiacchiere aveva accompagnato la settimana che ha preceduto il match combattuto al Barclays Center di Brooklyn. È terminata con la conta dell'arbitro e un'esultanza definita brutale, senza rispetto per l'avversario né umana pietà. Lo stesso ufficiale di gara, indispettito da quell'atteggiamento, è intervenuto personalmente perché il pugile la smettesse. Non c'era alcun bisogno di umiliare il rivale ormai a terra, battuto per knockout.

L'episodio è avvenuto alla nona ripresa quando Plant, dopo otto round senza particolari sussulti, ha sferrato la combinazione di pugni letale per Dirrell. Un doppio colpo di sinistro che ha fatto breccia prima al corpo e poi al viso. Uno-due micidiale, lo ha mandato al tappeto. Ed era chiaro a tutti che non ce l'avrebbe mai fatta a rialzarsi per continuare il confronto: fermo sul quadrato, non da segnali di ripresa. Era finita.

Non per Plant che, al culmine dell'adrenalina, euforico e tronfio, decide di infierire e si abbandona a una scenetta poco edificante: si avvicina all'avversario e inizia a scavare… mima il gesto del becchino che prende la vanga, spala la terra e fa una buca profonda abbastanza da sistemarci una bara. Dirrell è ancora a terra, ci vorrà qualche minuto prima di riprendersi e abbandonare il quadrato sulle proprie gambe. Un modo molto macabro di celebrare la vittoria. L'arbitro, Harvey Dock, lo nota e redarguisce il boxeur, ex campione IBF.

Quando a Plant hanno chiesto perché aveva scelto quel tipo di esultanza e se non pensava (forse) di aver esagerato la sua risposta è stata tutt'altro che conciliante. "Seppellisco solo un po' di carne tra di noi", dove per carne intende la carne al fuoco… le parole in libertà che hanno scandito la vigilia del combattimento.

Dietro la celebrazione di Plant ci sono vecchie ruggini tra i due pugili.
Dietro la celebrazione di Plant ci sono vecchie ruggini tra i due pugili.

Quel duello è continuato anche sul ring, quando i due pugili hanno dato l'impressione quasi di prendersi in giro con il loro stile, con l'approccio alla sfida all'insegna del "sono qui, vieni a prenderle". Ne è scaturito un confronto senza particolari spunti tecnici che s'è trascinato così fino alla nona ripresa, quando il sinistro di Plant è calato come una sentenza. La vittoria tiene Plant saldamente in lizza per la conquista del titolo mondiale dei pesi medi WBC e porta il suo record complessivo a 22-1 (13 KO).

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