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Lite tra CIO e ‘Tokyo 2020’ sui costi del rinvio: 6 miliardi di dollari, chi li sostiene?

L’Organizzazione dei Giochi olimpici giapponese ha fatto cancellare dal CIO una nota in cui il Comitato internazionale sosteneva che i costi per la riorganizzazione di Tokyo 2020 era a totale carico del Governo. Ma non c’è accordo su come gestire i 6 miliardi di dollari che servono per sostenere la nuova edizione nel 2021.
A cura di Alessio Pediglieri
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Le Olimpiadi di Tokyo 2020, rinviate per il 2021, stanno per trasformarsi in un vero e proprio caso politico. In un primo tempo, Cio e l'Organizzazione dei Giochi in Giappone si erano trovate all'unisono in accordo per il posticipo della manifestazione ma adesso stanno litigando su chi debba sostenere oneri e costi per gestire lo slittamento di 18 mesi. Da una parte, il Comitato internazionale ha indicato nel Governo giapponese l'ente che dovrà gestire la situazione, ma dall'Organizzazione di Tokyo 2020 è arrivata nota formale di smentita.

Il comitato olimpico internazionale è stato fortemente rimproverato dagli organizzatori di Tokyo 2020 e dal governo giapponese dopo aver affermato che il primo ministro del paese, Shinzo Abe, aveva accettato di sostenere il peso complessivo delle spese di ritardare le Olimpiadi al 2021. Dunque, i Giochi Olimpici di Tokyo 2020 rischiano anche di diventare un serio problema compromettendone la riorganizzazione e la riprogrammazione di eventi, calendari e tempistiche.

Il CIO cancella la nota sul proprio sito

Gli organizzatori di Tokyo 2020 hanno chiesto al CIO di rimuovere una nota dal sito ufficiale, in cui citano Abe che comunicherebbe di coprire i costi aggiuntivi, attraverso una comunicazione formale da parte del portavoce Masa Takaya dicendo che "non è appropriato che il nome del primo ministro sia citato in questo modo". Il portavoce di Abe, Yoshihide Suga, ha anche contestato il CIO affermando che "non esiste un accordo di questo tipo relativo ai costi aggiuntivi derivanti dal rinvio".

Costi pari a 6 miliardi di dollari

In seguito alla richiesta di ‘Tokyo 2020' il CIO ha rimosso le osservazioni riaprendo la questione su chi dovrà prendere incarico dei costi e le modalità per definirli. I costi di riorganizzazione dei Giochi e di chi li pagherà non sono ancora stati chiariti dal CIO e dal governo giapponese, ma sono stati già stimati attorno ai 6 miliardi di dollari. Secondo i termini del contratto della città ospitante firmato nel 2013, quando a Tokyo sono stati assegnati i Giochi, la città di Tokyo, il Comitato Olimpico giapponese e gli organizzatori locali sono obbligati a pagare la maggior parte dei costi dei Giochi.

Le recessione in Giappone e i fondi del CIO

Ciò dovrebbe includere anche quelli relativi al ritardo senza precedenti causato dalla pandemia. Tuttavia, l'argomento è diventato un tema delicato in Giappone a causa della recessione economica causata dal virus. Il Governo giapponese si appella a quanto era stato detto da John Coates, un membro australiano del CIO che sovrintende ai preparativi di Tokyo che aveva sottolineato come il rinvio sarebbe costato al CIO ‘diverse centinaia di milioni di dollari‘. Successivamente, però, Coates ha chiarito che i pagamenti del CIO erano relativi all'assistenza ai comitati olimpici nazionali e delle federazioni internazionali e non a Tokyo 2020.

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