L’Italia trionfa ai Giochi Europei ma nella premiazione parte la canzone anti-Juve: scene surreali
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La Nazionale di atletica ha coronato il suo sogno: dopo 60 anni ha trionfato negli Europei a squadre, un traguardo storico per tutti gli azzurri che in Polonia hanno dominato in lungo e in largo su tutti facendo incetta di medaglie. Sette ori, sei secondi posti, tre terzi, quattro quarti e tre quinti, risultati straordinari per l'Italia che ha festeggiato alla grandissima il trionfo.
Ma non sono mancate le polemiche durante i festeggiamenti. A Chorzow nel corso della premiazione degli azzurri dagli altoparlanti dello stadio è partita la canzone dei Ricchi e Poveri "Sarà perché ti amo", uno dei simboli della musica italiana conosciuti in tutto il mondo. Ma dalla regia qualcosa è andato storto e, anziché la versione originale, è stato diffusa quella utilizzata come sfottò in alcuni stadi italiani.
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Il ritornello è stato trasformato in "Chi non salta, è un gobbo juventino", un coro che diverse tifoserie utilizzano per prendere in giro la Juventus e i suoi tifosi. Ovviamente la gaffe è stata subito notata, ma gli atleti hanno continuato a festeggiare cantando la versione da stadio e saltando tutti insieme. I video hanno fatto il giro del web suscitando qualche malumore, ma ci ha pensato lo juventino Filippo Tortu a gettare acqua sul fuoco.
"Il coro anti-Juve? L’ho sentito e l’ho cantato anche io anche se sono gobbissimo", ha dichiarato l'olimpionico della 4×100 mentre era in aeroporto di ritorno per l'Italia. Tortu è un grandissimo tifoso della Juventus che però ha cantato la canzone assieme a tutti gli altri compagni della nazionale.
Nessuno aveva intenzione di offendere e gli atleti, una volta capito l'errore, hanno cercato di sdrammatizzare: "Non mi sembrava nemmeno una polemica da fare. Eravamo lì con un amico interista, un romanista e uno napoletano, ci siamo abbracciati e abbiamo cantato anche quello. Non è colpa nostra e loro non sapevano nemmeno che fosse così. Ci abbiamo riso sopra, io vivo tutto l’anno lo sfottò, fa parte del calcio”, sdrammatizza Tortu in aeroporto a Cracovia prima di imbarcarsi.