L’infortunio impressionante del quarterback dei Dolphins, impatto violento: ha rischiato grosso
Commozione cerebrale, la terza nella carriera di giocatore di football americano. Le immagini di Tua Tagovailoa, quarterback dei Miami Dolphins, che sbatte contro un avversario, Damar Hamlin dei Buffalo Bills, mettono i brividi addosso. Passano sei minuti prima che in campo arrivino i medici per effettuare il primo soccorso. Ed è sembrato un lasso di tempo infinito durante il quale l'attenzione è rimasta focalizzata sulle reazioni di Tagovailoa: alza il braccio destro, lo muove a stento, per qualche attimo resta sospeso in aria in una posizione innaturale, sembra voler fare un cenno d'aiuto e chi gli è intorno si accorge subito di quanto la situazione possa essere grave. Il casco e le protezioni gli hanno salvato la vita ma il colpo preso nell'impatto è stato spaventoso.
C'è stato un sospiro di sollievo quando il quarterback è riuscito a rimettersi in piedi e ad abbandonare il rettangolo di gioco sulle sue gambe, senza particolare aiuto dai membri dello staff. Ulteriori esami diagnostici diranno se oltre alla commozione cerebrale (diretta conseguenza dell'incidente) quel contrasto durissimo e fortuito ha lasciato segni ulteriori di ci preoccuparsi.
Damar Hamlin, difensore dei Bills, ha condiviso un messaggio sincero per l'avversario, poche ore dopo lo sfortunato scontro avvenuto all'Hard Rock Stadium giovedì sera. "Le mie preghiere sono tutte per te, ti auguro una pronta guarigione". Josh Allen, altro giocatore dei Buffalo, ha avuto parole altrettanto toccanti: anche lui ha espresso grande compassione (nel senso di condivisione sincera e intima del momento che Tagovailoa sta passando). Lo stesso Hamlin non è nuovo a terribili scontri di gioco. Un anno fa, in occasione della sfida contro i Cincinnati Bengals, effettuò un placcaggio ma poco dopo finì in arresto cardiaco: venne rianimato in campo. Restò per oltre una settimana in ospedale poi lentamente ha ripreso l'attività agonistica.
Quando chiedono al coach dei Dolphins quali sono gli eventuali tempi di recupero la riposta è secca e diretta: "La cosa più lontana dalla mia mente adesso è sapere quando potrà giocare di nuovo. Dobbiamo preoccuparsi delle sue condizioni e sperare sia meglio quanto prima. Otterremo maggiori informazioni nelle prossime ore e poi affronteremo le cose giorno per giorno".
C'è una testimonianza che è scioccante ed è quella di un compagno di squadra dui Tagovailoa. Jackson ha descritto cosa è successo in quei momenti che hanno lasciato tutti col fiato sospeso. "L'ho visto negli occhi e non mi sembrava lì con noi" e d'istinto s'è subito inginocchiato accanto a lui. "Ho provato rabbia e angoscia nel vederlo in quello stato".