L’incredibile rimonta di Jacobs: ai 30 metri era fuori dal podio, poi sfreccia a 43,3 km/h
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Marcell Jacobs, l'uomo più veloce del mondo, in ogni senso. Perché l'azzurro sulla pista di atletica di Tokyo ha riscritto la storia della velocità italiana e non solo. Una medaglia d'oro straordinaria e incredibile conquistata anche con una progressione che metro dopo metro ha messo tutti in fila gli avversari. In un crescendo rossiniano che ha portato l'azzurro a tagliare per primo il traguardo dei 100 metri, quando ai 30 non era nemmeno sul podio.
Mentre lo stesso Marcell ha già detto che dovrà attendere la notte per comprendere fino in fondo che cosa ha conquistato, noi la sua gara la guardiamo e la riguardiamo in loop e non finiremo mai di rivederla ed entusiasmarci, un po' come ha fatto Fabio Caressa dal suo divano di casa, esempio di una italianità che per quei quasi 10 secondi è stata il ‘distinguo' di un intero pomeriggio vissuto davanti alla tv. Una gara straordinaria che è stata vivisezionata, analizzata in ogni suo punto, analizzata e studiata. Tanto da scoprire che l'italiano alla partenza non era nemmeno sul podio, per poi crescere a dismisura e toccare l'incredibile velocità di 43.3 chilometri orari.
E' questo quanto risulta dall'analisi compiuta sui 100 metri olimpici in cui si studiano la dinamica e la performance di ogni singolo atleta per capire gli errori, migliorare la prestazione e confrontarla con quelle altrui. Così, sul fermo immagine dei primi 30 metri, si scopre che l'oro Marcell Jacobs ‘paga' rispetto a metà degli avversari in gara. L'azzurro è solamente quarto dietro a Kerley, Baker e Adergoke.
La velocità registrata da Jacobs è di 38.4 e si trova in linea con Su e Simbine. Il solo De Grasse è più indietro rispetto all'italiano. Una partenza lenta, come era accaduto già in semifinale. Ai 6o metri, Jacobs è sempre giù dal podio a 42.9 km/h: davanti a lui, Baker, Kerley e Su.
E' qui che Marcell cambia marcia visto che la sua velocità è già la più alta tra tutti gli atleti in pista e vola letteralmente negli ultimi 40 metri di gloria assoluta: il picco fatto registrare durante la finale è un incredibile 43.3 chilometri orari, che gli valgono il tempo finale di 9″80. Primato italiano, record europeo e oro olimpico.
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