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Olimpiadi Tokyo 2020

L’incontro che ha cambiato la vita di Tamberi: “Apri, devo parlarti”. Era Barshim, crollò in lacrime

Gianmarco Tamberi ha conquistato la medaglia d’oro nel salto in alto. Un risultato incredibile raggiunto dopo tanti sacrifici da parte dell’azzurro a seguito di quel brutto infortunio che gli è costato le Olimpiadi di Rio. A stargli vicino è stato proprio Mutaz Barshim, l’atleta del Qatar con il quale Gimbo ha condiviso l’oro.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Agonismo e condivisione. Due fattori fondamentali alle Olimpiadi di Tokyo e in generale ai Giochi. L'hanno mostrato Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim, il saltatore in alto del Qatar, che nella giornata di ieri ha conquistato insieme all'azzurro la medaglia d'oro senza ricorrere ad un ulteriore spareggio. Una scelta che ha fatto impazzire di gioia "Gimbo" che ha raggiunto il suo obiettivo dopo ben 5 anni di sacrifici e risalite da quel terribile infortunio del 2016 che gli costò i Giochi olimpici di Rio. Il gesto di Barashim però non è del tutto casuale.

I due infatti, che si sono abbracciati forte dopo quella decisione, sono amici da tempo e hanno condiviso tutto di quei momenti brutti vissuti da Tamberi nel post operazione che l'ha portato a ritornare gradualmente ai suoi massimi livelli dopo l'infortunio. Tamberi riportò la rottura sub totale del legamento deltoideo del piede sinistro con due operazioni chirurgiche e un trapianto di tessuto veniva considerata troppo invalidante per tornare a saltare. Il meeting di Montecarlo del 2016 gli costò i Giochi e un dolore tremendo sotto tutti i punti di vista.

Il recupero di Tamberi fu lungo e complicato, soprattutto per trovare nuovamente il coraggio di affrontare l'asta e fare forza su quella caviglia. Tamberi nel corso di un'intervista raccontò quei momenti: "Quando finalmente ho ricominciato a gareggiare nel 2017, ricordo la mia prima grande gara a Ostrava, dove ho saltato 2,20 m – sottolinea Tamberi – Sono abituato al pubblico che mi segue e mi sostiene, ma in questa competizione sentivo che i miei avversari erano parte del pubblico. Hanno davvero cercato di supportarmi".

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Le parole di Barshim e l'importanza di quel dialogo

Uno su tutti, proprio Mutaz Barshim, con il quale aveva costruito un ottimo rapporto, fu tra gli atleti che gli furono più vicini: "Ricordo, sono andato da Ostrava a Parigi, e ho fatto male a Parigi, davvero terribile – raccontò Tamberi – Non sono riuscito a cancellare la mia altezza di apertura. Mi sentivo frustrato, perché non sapevo se sarei mai tornato alla forma in cui ero nel 2016″. La delusione dell'azzurro era tangibile, anche comprensibile: "Sono andato direttamente in camera mia".

Tamberi racconto i momenti che hanno caratterizzato il giorno successivo: "Mutaz ha iniziato a bussare alla mia stanza e non voleva andare via. Prima volevo solo che se ne andasse. Insisteva e gridava: “Gimbo. Gimbo, per favore, voglio parlarti. Così ho ceduto e l'ho fatto entrare". I due hanno parlato molto e Barshim ha provato a tranquillizzare l'atleta italiano: "Ho pianto davanti a lui. Ha cercato di calmarmi e mi ha detto quello che aveva da dire".

Barshim ha usato parole di conforto nei suoi confronti: “Hai avuto un grosso infortunio, sei già tornato nella Diamond League. Nessuno se lo aspettava – ha detto in modo saggio Barshim – Ma ora devi prenderti il ​​tuo tempo, non aspettarti troppo presto da te stesso. Basta vedere cosa succede".

Da quel momento in poi Tamberi ha ricominciato e il destino ha voluto che fosse proprio Mutaz Barshim a condividere con Gimbo la gioia della medaglia d'oro alle Olimpiadi dopo la promessa fatta a se stesso a Rio.

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