Lin Yu-ting vince l’oro nella boxe, la sua avversaria fa il gesto più bello delle Olimpiadi
Anche Lin Yu-ting – così come aveva fatto il giorno prima Imane Khelif – ha vinto la medaglia d'oro nella boxe alle Olimpiadi di Parigi: la 28enne taiwanese era stata accomunata all'algerina – in queste due settimane di Giochi – dalle roventi polemiche e annesse strumentalizzazioni politiche relative alla sua identità sessuale, tra fake news (il loro essere persone trans, quando invece sono nate entrambe donne) e asseriti test del DNA mai mostrati al pubblico dall'IBA – che le aveva squalificate nei Mondiali dilettanti dello scorso anno – e definiti dal CIO non solo "illegittimi", ma anche "così imperfetti e approssimativi da renderne impossibile l'utilizzo". Lin ha battuto nella finale della categoria sotto i 57 kg la polacca Julia Szeremeta, che al termine del match ha compiuto il gesto forse più bello delle Olimpiadi, rispondendo all'odio traboccante riversato sulla taiwanese con un messaggio di amore: ha disegnato un cuore con le mani.
Julia Szeremeta perde la finale di boxe alle Olimpiadi con Lin Yu-ting e fa il gesto del cuore
Un gesto non banale, visto che le mani di altre pugili – alla fine di combattimenti persi in precedenza sia con Lin che con Khelif – avevano disegnato invece con le dita il segno della X, volendo indicare il loro essere donne (con il cromosoma XX caratterizzante il sesso femminile), laddove secondo loro la taiwanese e l'algerina non lo erano. La Szeremeta, pur amareggiata per la sconfitta in finale in un'Olimpiade, ha scelto di percorrere un'altra via, non segnata dall'odio e dal pregiudizio. Prima di tutto si è congratulata con Lin per la vittoria, poi si è rivolta al pubblico. In quel cuore disegnato con le mani ci sono fairplay, spirito olimpico ma soprattutto umanità.
Il match non ha avuto storia: Lin ha vinto ogni round all'unanimità (come già era accaduto nei tre incontri precedenti) e non è apparsa mai in difficoltà. La 28enne è stata due volte campionessa del mondo nei dilettanti, ma non aveva mai vinto una medaglia olimpica in precedenza. Ai Giochi di Tokyo nel 2021 era stata battuta negli ottavi di finale. A Parigi si è presa la rivincita, esultando assieme al proprio allenatore dopo la fine del combattimento, in un Roland Garros (sede delle finali di boxe) pieno di suoi connazionali che facevano il tifo per lei.
Lin non è riuscita a trattenere la commozione mentre l'inno di Taiwan suonava durante la cerimonia di premiazione e ha scambiato abbracci sia con la Szerameta che con le vincitrici del bronzo congiunto, Nesthy Petecio ed Era Yildiz Kahraman. "Ho pianto perché ero così commossa – ha poi detto la taiwanese – Durante il combattimento mi sono riapparse immagini in mente, ho pensato all'inizio della mia carriera quando ho iniziato a fare boxe. Ci sono stati momenti di grande dolore e gioia. Se le polemiche sulla mia partecipazione mi hanno condizionato? Certo che ho sentito alcune cose, ma non ci ho fatto troppo caso. Sono stata invitata dal CIO a partecipare ai Giochi ed è su questo che mi sono concentrata".