L’ex campione del mondo di boxe fa una confessione straziante all’angolo: “Io non voglio essere qui”
Immaginate di essere l'allenatore di un pugile ex campione del mondo, tuttora al vertice delle classifiche internazionali, un gladiatore di mille battaglie. Uno che non molla mai, che le ha sempre date e prese senza dire parola, insomma uno come Sunny Edwards. Immaginate che questo ragazzo di appena 28 anni vi guardi all'angolo durante la pausa tra un round e l'altro, che lo faccia con gli occhi spauriti di un cerbiatto e poi con un filo di voce vi dica che non ne può più di quei pugni, di quel dolore, di quella vita. "Io non voglio essere qui", è stata la confessione straziante del pugile britannico, per tre anni detentore della cintura di campione dei pesi mosca IBF. Tra il 2021 e il 2023, praticamente ieri, mica un'epoca fa. Qualcosa si è spezzato nel cuore di questo indomito lottatore, quelle parole hanno distrutto anche l'anima del suo allenatore, che ha provato a rincuorarlo, riuscendo comunque a farlo andare avanti per qualche altro round nel combattimento contro Galal Yafai, fino all'inevitabile sconfitta per KO. Subito dopo Edwards ha annunciato il ritiro dal pugilato.
Il crollo di Sunny Edwards al suo angolo dopo il secondo round: "Io non voglio essere qui"
Sabato sera il 28enne ha subìto la seconda e ultima sconfitta della sua straordinaria carriera contro il campione olimpico Yafai al BP Pulse Live di Birmingham. Il 31enne connazionale di Edwards, oro a Tokyo nel 2021, ha dominato l'incontro fin dall'inizio e l'arbitro non ha potuto fare altro che decretare la fine anticipata del match nel sesto round per KO tecnico, consegnando a Yafai la cintura ad interim dei pesi mosca WBC. Il match ha vissuto un momento scioccante dopo la conclusione della seconda ripresa: il pugile nato a Sutton aveva qualcosa dentro che doveva tirare fuori, qualcosa che probabilmente covava da tempo e che ha tracimato gli argini sotto il peso dei pugni del suo avversario.
Mentre riceveva istruzioni dal suo allenatore, un Edwards travolto dalle emozioni lo ha interrotto e gli ha detto, con una voce che avrebbe piegato il cuore di chiunque e con occhi umidi: "Posso essere sincero con te? Io non voglio essere qui". L'allenatore ha provato allora a fare quello che aveva sempre fatto, non avendo un Piano B che potesse mai prevedere quel crollo emotivo così inatteso e sconvolgente: "Non essere un fottuto stupido ragazzo, ascolta, smettila di sentirti fottutamente dispiaciuto per te stesso adesso. Smettila di compatirti perché hai avuto un fottuto brutto round". Ma le cose non sono cambiate nei round successivi: è stata una dura lezione, finché l'arbitro ha deciso che era abbastanza e ha fermato l'incontro.
Edwards annuncia il ritiro subito dopo il match, a soli 28 anni
Edwards aveva battuto Yafai da dilettante nel 2015, ma questa volta le cose sono andate molto diversamente, al punto da annunciare la conclusione della sua carriera poco dopo il KO subìto: Sunny chiude con 21 vittorie e due sole sconfitte (l'altra è avvenuta il 16 dicembre 2023 contro Jesse Rodriguez, combattimento che gli ha visto perdere il titolo IBF dei pesi mosca). Due batoste negli ultimi tre match disputati (in mezzo il rientro vittorioso contro Adrian Ciuriel lo scorso giugno) hanno fatto capire ad Edwards che pur essendo ancora relativamente giovane qualcosa dentro di lui si era rotto in maniera irreparabile: "Sarò sincero, sia che vincessi, perdessi o pareggiassi, ero sempre destinato al tramonto", ha detto dopo il match.
"Questa era l'ultima cosa che volevo fare, fare questo combattimento con Galal – ha continuato Edwards – ma ho lasciato qualche indizio con i miei post sui social in cui dicevo ‘l'ultimo ballo'. Il mio corpo sta cadendo a pezzi, ho le caviglie, i polsi, le spalle, la schiena malandati, tutto va male in me. È stata una carriera dura, che ha usurato il mio corpo". Quanto a Yafai, ha esteso il suo record imbattuto da professionista a 9 vittorie, di cui 7 per KO e adesso ‘vede' il match per il titolo mondiale dei pesi mosca WBC Kenshiro Teraji.