L’ex campione dei 400 pensava che sonnolenza e stanchezza fossero normali, era una grave patologia
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Roger Black è stato un campione di atletica leggera, due volte medaglia d'oro sui 400 metri agli Europei, nonché più volte oro mondiale ed europeo con la staffetta 4×400. Nella sua eccezionale bacheca anche un argento individuale sui 400 ai Mondiali di Tokyo nel 1991, quando fu battuto di pochissimo dall'americano Antonio Pettigrew, e un altro secondo posto alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 dietro la leggenda Michael Johnson. Black insomma è un grande della storia sportiva inglese. A 58 anni si è trovato a dover finire in sala operatoria per un problema serio che – qualora non fosse emerso – avrebbe potuto essere mortale.
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Black e la sonnolenza davanti alla TV: "Pensavo fosse solo un segno che stavo diventando un vecchio idiota"
L'ex quattrocentista a gennaio è stato sottoposto a un intervento chirurgico a cuore aperto per risolvere un problema insorto quando aveva solo 11 anni e che tuttavia ha scoperto essere diventato così grave solo recentemente. Negli ultimi anni Black ha accusato di addormentarsi davanti alla televisione e di aver dovuto fermarsi più volte per un caffè in un distributore di benzina quando era in viaggio, perché pensava che "stava diventando un vecchio idiota". No, non era la vecchiaia incipiente come riteneva, visto che l'ex atleta ha scoperto lo scorso agosto di aver bisogno di un'operazione importante, dopo aver fatto un ecocardiogramma che ha evidenziato come il suo problema congenito si fosse aggravato tantissimo.
Questo significa che Black ha corso e vinto per tutta la sua carriera nonostante soffrisse di una valvola cardiaca difettosa, individuata per la prima volta da un'infermiera scolastica poco meno di 50 anni fa e poi tenuta lì. Da allora ha fatto controlli annuali e sapeva che un giorno la sua valvola avrebbe dovuto essere sostituita, ma "non si aspettava che ciò accadesse così presto". Finché lo scorso anno, Roger è stato fermato di colpo, con l'avviso che stava giocando con la sua vita. Nonostante facesse jogging ogni giorno per 30 minuti, gli è stato detto che aveva una grave malattia cardiaca e che il vaso principale che prende il sangue dal cuore era anch'esso danneggiato. "I dottori hanno detto che un giorno sarei potuto uscire a fare jogging e la mia aorta sarebbe potuta scoppiare e sarei morto, non l'hanno detto esattamente così, ma è quello che stavano dicendo", ha detto al Daily Mail.
L'operazione a cuore aperto per la sostituzione della valvola aortica
"Il fatto è che mi sentivo bene, non avevo alcun sintomo a parte la stanchezza", ha aggiunto l'ex campione inglese. Sebbene l'operazione fosse stata pensata per prevenire uno scenario molto peggiore, Black ha ammesso che la prospettiva gli aveva fatto paura: "Il medico mi ha chiamato e mi ha detto: ‘È giunto il momento'. Ma non me ne sono reso conto davvero finché non ho ricevuto la lettera dell'ospedale. Sapevo che era necessario, ma ero assolutamente spaventato. Mi sentivo molto vulnerabile. La possibilità che non mi svegliassi dopo era inferiore al 2 percento, era proprio quello di cui avevo paura".
Black ha superato l'operazione e ora sta lentamente tornando in piena forma, anche se la convalescenza è ancora lunga: una camminata di 20 metri lungo il reparto lo ha lasciato "esausto" e ha bisogno ancora di farmaci per gestire il dolore della ferita di quasi 30 centimetri sul petto, nonché per prevenire i coaguli di sangue e ancora per controllare un ritmo cardiaco irregolare temporaneo, una complicazione comune della chirurgia a cuore aperto. La strada comunque per lui è in discesa.