Olimpiadi Parigi 2024

Letti anti-sesso alle Olimpiadi di Parigi, due atlete mostrano la verità: video inequivocabile

Ellen Perez, Daria Saville, entrambe tenniste, arrivando a Parigi hanno effettuato un test e hanno confutato la tesi riguardante i cosiddetti anti-sesso delle Olimpiadi.
A cura di Alessio Morra
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Il Villaggio Olimpico è un posto splendido, migliaia di atleti provenienti letteralmente da ogni angolo del mondo vivono lì tutti assieme e trascorrono momenti indimenticabili, al di là dei risultati. Gli atleti vivono in delle stanzette, che quando sono state presentate sono state oggetto di polemiche per i letti che qualcuno aveva definito anti-sesso. Ma non è così. La spiegazione è stata chiara, il divieto del Cio è stato abolito. Quindi quei letti non sono anti-sesso. Ma ora, con i primi atleti giunti a Parigi, sono arrivati anche dei test, diciamo artigianali, di due atlete australiane che hanno effettuato delle prove e hanno diffuso i risultati sui social.

Le polemiche per i letti e il divieto d'intimità abolito

I letti per gli atleti che partecipano alle Olimpiadi hanno creato diverse discussioni. Era stato così già tre anni fa. Le polemiche nacquero formalmente per via del fondista americano Paul Chelimo, che postò delle immagini e si chiese se quei letti cosi fragili, all'apparenza, però, non avessero come scopo quello di limitare l'intimità tra gli atleti. Preoccupazione dovuta anche al divieto di intimità per gli atleti ai Giochi di Tokyo. Ma quel divieto in realtà è stato abiurato lo scorso marzo. E quindi la regola per Parigi non vale, anche se i letti restano di cartone.

Saville e Perez testano il letto tra tuffi e tennis

In ogni caso quando sono giunte nelle rispettive stanze, a pochi giorni dal via di Parigi 2024, due atleti australiane di prima fascia hanno voluto testare i letti. Un video è finito sui social e ha mostrato le evoluzioni di Daria Saville e Ellen Perez.

Daria Saville è un giocatrice di tennis, da tempo ha preso il cognome del marito, prima era nota come Daria Gavrilova. Buona giocatrice, che è molto popolare grazie alla sua simpatia e alla sua verve. E anche a Parigi non si è smentita. L'australiana ha postato sul suo profilo Instagram un video, realizzato in tandem con la sua partner di doppio Ellen Perez, top ten della specialità. Ne é uscito un video esilarante nella quale le si vedono testare, testualmente: ‘I letti di cartone del Villaggio Olimpico'.

Tilly Kearns commenta i letti olimpici

Il video vede Perez e Saville sottoporre il suo letto a una serie di prove. Si vedono le due giocatrici prima effettuare una prova di resistenza per le fasce muscolari, poi gli squat, degli ‘step ups', prima di prendere il suo attrezzo per eccellenza, la racchetta, e scaraventarlo sul letto, in un gesto canonico, poi si prova a simulare all'in piedi sul letto un allenamento per le volée. Il video si chiude con un ‘cannon ball', un tuffo sul letto. Ovviamente social impazziti. Test per il letto, tutto sommato, superato.

La giocatrice di pallanuoto Tilly Kearns ha postato, pure lei, un video, dialogando con la compagna di squadra e di stanza Gabi Palm, Kearns ha espresso, senza testare, il suo verdetto sui letti della discordia dicendo: "In realtà è solido come una roccia. Puoi spostarlo e a quanto pare c'è un lato più morbido".

I letti di Parigi 2024

I letti sui quali dormiranno gli atleti che parteciperanno ai Giochi Olimpici sono lunghi oltre due metri e larghi 90 centimetri, con un telaio che utilizza pezzi di cartone e sono dotati di un materasso diviso in tre blocchi di rigidità differente, che ogni atleta può regolare in base alle proprie esigenze. Questi letti possono sostenere un peso fino a 200 chili, ma possono incrinarsi a causa di sollecitazioni troppo brusche.

E l'aver fornito agli atleti dei letti singoli realizzati con materiali fragili ha fatto sì che in molti pensassero a dei letti anti-sesso, considerato anche il divieto che era stato stabilito dal CIO nel  2021. Ma quel divieto è stato poi revocato. La casa produttrice è l'Airwave, che ha agito nell'ambito della sostenibilità, che è stata la parola chiave per i Giochi di Parigi e in particolar modo per il Villaggio Olimpico.

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