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Legge anti-gay, Isinbayeva: “Nessuno critichi la Russia”

La regina del salto con l’asta, oro ai Mondiali di Mosca, difende il suo Paese: “Noi russi siamo normali, i ragazzi con le donne e le ragazze con gli uomini. E non impediamo agli atleti di partecipare ai Giochi, anche se hanno relazioni non tradizionali”
A cura di Maurizio De Santis
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L'affondo di Yelena Isinbayeva, regina del salto con l'asta e oro ai Mondiali di Mosca sulla legge anti gay, alimenta il polverone di polemiche. La campionessa difende il suo Paese e lo fa davanti alla platea internazionale, durante la cerimonia di consegna della medaglia. "Noi russi siamo normali, i ragazzi con le donne e le ragazze con gli uomini. Rispettate le nostre leggi. C’è stata una grande pubblicità e anche distorta sul problema. Nel mondo ci sono leggi e costumi diversi per ogni nazione che dipendono dalla sua storia, la sua cultura, i suoi costumi e tradizioni. Nessun russo si permette di criticare le leggi degli altri paesi, quindi penso che anche gli altri debbano rispettare le leggi russe".

Sochi, rischio boicottaggio. La norma approvata a giugno scorso, che vieta diffusione, promozione e pubblicità dell'omosessualità, aveva provocato la protesta di molti atleti e le forti perplessità Comitato Olimpico Internazionale. "Spero che queste discussioni non incidano sui prossimi Giochi invernali di Sochi e mi dispiace che sia nata una polemica inutile. Noi non impediamo agli atleti di partecipare ai Giochi, anche se hanno relazioni non tradizionali".

Unghie colorate. "La protesta della Green-Tregaro è una mancanza di rispetto", così la russa ha definito l'arcobaleno dipinto sulle unghie da parte della svedese – in segno di protesta contro la legge sull'omosessualità. Stesso gesto imitato dalla connazionale Moa Hjelmer nelle qualificazioni dei 200. L'americano Nick Symmonds, invece, secondo nella finale degli 800, aveva dedicato la medaglia d'argento agli omosessuali.

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