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Le Olimpiadi aprono le porte agli sport virtuali e simulati, c’è anche una data: Brisbane 2032

Il Comitato Olimpico ha confermato l’assoluto interesse verso tutte quelle discipline che possono venire replicate grazie alla simulazione virtuale. Esclusi al momento gli eSports e i giochi di ruolo, per i quali si sta valutando la creazione di Giochi Olimpici separati dai tradizionali.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il CIO ha deciso di valutare il prossimo inserimento all'interno degli appuntamenti olimpici degli sport "virtuali", cioè quelle discipline che possono avere una replica simulata a fianco degli sport tradizionali. Un'apertura storica, grazie alla quale saranno messe in palio delle vere e proprie medaglie e con un progetto che ha già delineato le tempistiche con i Giochi Olimpici di Brisbane del 2032.

Non è un progetto a brevissimo termine anche perché la pianificazione attorno alle Olimpiadi prevede tempistiche ben stabilite e anticipate per permettere ai Paesi ospitanti di organizzarsi al meglio per esprimere la migliore esperienza possibile. Per questo non ci sarà alcuna novità di questo genere né nelle prossime Olimpiadi parigine del 2024 né per il torneo americano di Los Angeles 2028 i cui programmi sono stati già decisi e pianificati. Dunque, l'obiettivo è in Australia, quando nel 2032 ad ospitare i Cinque Cerchi sarà la città di Brisbane.

A scoperchiare il vaso di Pandora è stato Kit McConnell, direttore sportivo del Comitato Olimpico Internazionale, che ha spiegato in modo dettagliato la volontà di arricchire la proposta soffermandosi sui giochi che possono offrire una "replica fisica completa di questo sport", benvenuti nel programma. "La porta è aperta esplicitamente per le forme virtuali", ha spiegato "laddove esiste una replica fisica completa dello sport tradizionale. L'idea è ottima e sarebbe gestita attraverso le rispettive federazioni internazionali".

Il Progetto Zwift nel ciclismo moderno con l'inserimento di nuovi professionisti nei ProTeam sotto l'egida dell'UCI
Il Progetto Zwift nel ciclismo moderno con l'inserimento di nuovi professionisti nei ProTeam sotto l'egida dell'UCI

Ma di cosa si tratta nello specifico? Lo stesso McConnell prende spunto da ciò che da qualche tempo sta accadendo nel mondo del ciclismo, una disciplina che più di altre, anticipa a suo modo i tempi. Si tratta del ciclismo del progetto Zwift, la piattaforma virtuale che ha organizzato veri e propri campionati cui partecipano atleti alcuni dei quali poi ingaggiati dai ProTeam tra i professionisti, sotto il controllo dell'UCI: "Questo è l'esempio migliore, di una partnership sul ciclismo su strada che è nata prima tra UCI e Zwift e ora è passata a un’altra partnership con MyWhoosh. Ci vogliamo impegnare a sviluppare il lato virtuale dello sport".

L'idea è in culla da tempo, ma al momento i puri e semplici eSport non sono in elenco per essere inclusi nelle Olimpiadi "tradizionali", così come i videogiochi classici in cui gli utenti si sfidano attraverso un semplice controller. Per questa tipologia di discipline virtuali si sta valutando l'idea di creare un'Olimpiade totalmente dedicata. Per il resto, c'è già stata una prova generale, grazie agli ultimi Olympic Esports Week, una piccola realtà tenutasi in estate a Singapore, che ha presentato le versioni virtuali di diversi sport come il tiro con l'arco, il baseball, il basket, gli scacchi, il ciclismo, la danza, gli sport motoristici, la vela,  il taekwondo e il tennis.

La vela, una delle discipline che potrebbero entrare tra gli sport virtuali e di simulazione alle Olimpiadi 2032
La vela, una delle discipline che potrebbero entrare tra gli sport virtuali e di simulazione alle Olimpiadi 2032

"C'era un mix delle forme fisiche dello sport virtuale ed è stato davvero un primo passo positivo su cui poter lavorare" ha concluso McConnell "e ora vedremo dove lo porteremo in futuro: è più una questione sul come portarlo avanti, piuttosto che sul se". Il tutto per attirare a sé la maggior parte degli appassionati delle ultime generazioni, in un processo oramai già in atto e irreversibile.

Non a caso, già a Parigi saranno presenti nuove discipline derivate dagli sport "urbani" come il freestyle BMX o lo skateboard (che avevano debuttato a Tokyo 2020) o la breakdance. "Sarà un momento di rottura importante ma lascerà tutti positivamente colpiti, coinvolgendo i più giovani in sfide reali e concreti attorno al movimento olimpico".

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