La commozione del papà di Maria Centracchio in videochiamata: “Sei forte tesoro, ti voglio bene”
"Sei forte, Maria. Sei forte". Il papà di Maria Centracchio piange per la commozione. "Sei stata bravissima", aggiunge con un filo di voce rotta dall'emozione. Ha il telefono in mano e lo fissa con gli occhi velati di lacrime. Le versa per la gioia e per la grande soddisfazione di aver visto la figlia combattere e vincere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi nel judo (categoria -63 kg). A 26 anni l'atleta di Isernia ha regalato una gioia a se stessa, perché salire sul podio dei Giochi è il coronamento della carriera; all'Italia, che ha fatto il bis dopo Odette Giuffrida; alla famiglia, che le è stata vicina anche se il Molise è un punto nell'universo rispetto al Sol Levante ed è distante migliaia di chilometri.
"Tesoro, hai fatto quello che dovevi fare. Hai fatto il giusto. Ti voglio bene". Il dialogo raccontato nel video pubblicato dalla Fijlkam (la Federazione di riferimento per le arti marziali azzurre) arriva a corredo di una giornata incorniciare per la judoka che torna in sé quando dice: "Grazie, grazie di tutto – aggiunge Centracchio -. Adesso però papà ti devo lasciare che devo andare alla premiazione". Una scena molto toccante: anche questo fa parte dell'atmosfera tra sogno e realtà di Tokyo 2020. "Ho sofferto molto negli ultimi mesi per arrivare fin qui – ha ammesso l'atleta nelle interviste a caldo – ma sentivo che una volta ottenuta la qualificazione le cose potevano andare bene. E questa medaglia è un sogno".
La dedica a sé e alla terra da cui arriva. Da quel ‘piccolo' Molise che ha messo il proprio nome in calce al medagliere dell'Italia. "Spero siano tutti orgogliosi di me. In questi giorni ho sentito il grande sostegno, l'affetto della mia regione. E oggi ho dimostrato che il Molise esiste e mena forte". Nel 2019, a Minsk, conquistò il bronzo agli Europei. In Giappone è andata oltre ogni previsione, oltre ogni favore del tabellone che la vedeva come 27sima nel ranking e non certo tra le favorite.
Centracchio ha scalato la montagna poco alla volta, con pazienza e determinazione, quella concentrazione che ti aiuta nei momenti in cui devi dare tutto e non puoi sbagliare. Ippon contro Nomenjanahary (Madagascar), ippon negli ottavi contro l'ungherese Ozbas poi la grande prova contro Agata Ozdoba-Blach le ha spianato la strada verso il podio. Ha ceduto alla campionessa olimpica di Rio, la slovena Tina Trstenjak, ma a Juul Franssen non ha dato scampo, costringendola agli errori e alle penalità che le hanno consegnato la meritata vittoria per come ha combattuto. Le lacrime e la gioia per un finale da favola.