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Olimpiadi Tokyo 2020

Le lacrime di Maria Centracchio, ha vinto e non ci crede: “Dal Molise una vita di sacrifici”

Maria Centracchio ha vinto la medaglia di bronzo nel judo alle Olimpiadi di Tokyo, un successo che a 26 anni corona una carriera vissuta tra tanti sacrifici, come urla nel microfono Pino Maddaloni durante la telecronaca della finale: “Questa ragazzina ha macinato chilometri nella sua vita, da Isernia veniva a Napoli e Roma ad allenarsi”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Maria Centracchio sale sul podio nel judo categoria -63 kg alle Olimpiadi di Tokyo e un attimo dopo aver battuto l'0landese Franssen nella finale per il bronzo scioglie la tensione in un pianto di gioia che non ha fine, tra gli abbracci di chiunque le vada incontro. "L'Olimpiade è particolare, può succedere qualsiasi cosa – aveva detto Maria qualche settimana fa – E poi il judo non è matematica, il mio obiettivo è viverla con gioia dando sempre il massimo. E chissà che non riesca a fare qualcosa di bello". È stato bello sì, e se lo gode tutto la ragazza di Isernia, figlia del maestro di judo Bernardo Centracchio, che fin da piccola l'ha instradata a questo sport.

Piange quasi incredula la ragazza molisana, che in semifinale era stata battuta dalla slovena Tina Trstenjak ma non ha mollato e ha dato tutto nella finale per il bronzo. Classe '94, la Centracchio è stata campionessa italiana nel 2017, mentre due anni fa ha conquistato un altro bronzo ai Campionati Europei. Adesso la consacrazione alle Olimpiadi ed una gioia incontenibile, che al termine del combattimento condivide con Odette Giuffrida, che a sua volta aveva vinto la medaglia di bronzo nella categoria -52 kg.

Ogni impresa che si dica tale deve avere un cantore all'altezza e Maria Centracchio a Tokyo lo ha trovato in Pino Maddaloni, seconda voce della telecronaca di Eurosport. L'entusiasmo del campione olimpico di Sydney 2000 è davvero senza freni quando l'arbitro assegna la vittoria alla 26enne molisana: "È storia, è storia – urla nel microfono Maddaloni – Grande Maria, lo merita, una gara meravigliosa, col cuore, ce ne ha messi tre. Lei ci ha creduto, dal primo incontro. Questa ragazzina ha macinato chilometri nella sua vita, da Isernia veniva a Napoli e Roma ad allenarsi. I sacrifici di una famiglia di judoka, fratelli e sorelle, il papà e la mamma".

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