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Le gravissime accuse all’Italia di pallanuoto stangata per 6 mesi: cosa è successo nel parcheggio

L’Italia di pallanuoto è stata stangata con una squalifica di 6 mesi che impedisce alla squadra azzurra la partecipazione a qualsiasi competizione ed evento di World Aquatics: il Settebello sarà dunque costretto a saltare la Coppa del Mondo 2025. Una sentenza durissima, sostenuta da accuse gravissime di “abusi verbali e fisici” compiuti dopo la sconfitta nei quarti di finale alle Olimpiadi di Parigi. Accuse che l’Italia ha ammesso, con tanto di lettera di scuse del CT Sandro Campagna e l’annuncio che nessun ricorso sarà fatto.
A cura di Paolo Fiorenza
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Uno shock, una mazzata, una doccia gelata non solo per la pallanuoto, ma per tutto lo sport italiano. Una intera nazionale squalificata per 6 mesi, non uno o due giocatori, è un provvedimento che viene preso raramente: questa è stata la durissima sanzione inflitta dalla Aquatics Integrity Unit della World Aquatics, ovvero la Federazione Internazionale degli sport acquatici, all'Italia di pallanuoto per il comportamento avuto in occasione delle ultime Olimpiadi di Parigi. Il Settebello era stato eliminato nei quarti di finale dall'Ungheria, complice una decisione scandalosa degli arbitri, che avevano sanzionato come "brutalità" un gesto – involontario e inevitabile – di Condemi, che dopo aver rilasciato il pallone in azione di tiro (segnando) aveva colpito il volto di un avversario. È il fallo più grave che esista nella pallanuoto: gol annullato, rigore contro, espulsione definitiva di Condemi, uomo in meno per 4 minuti, partita persa. Proteste e grande rabbia, del tutto giustificata, degli azzurri. Ma è quello che è successo dopo, nel parcheggio esterno all'impianto, che è alla base – più dell'essersi voltati di spalle a bordo piscina prima del successivo incontro con la Spagna, altra motivazione della sentenza – della stangata appioppata alla nazionale azzurra.

La rabbia del CT Sandro Campagna durante Italia-Ungheria alle Olimpiadi di Parigi
La rabbia del CT Sandro Campagna durante Italia-Ungheria alle Olimpiadi di Parigi

Le accuse gravissime all'Italia di pallanuoto alle Olimpiadi

I fatti che sostanziano le accuse gravissime all'Italia – che non ha fatto ricorso e ha presentato una lettera di scuse del CT Sandro Campagna – sono enunciati in maniera dettagliata nel documento pubblicato sul sito della Aquatics Integrity Unit (qua il link), che si apre così: "Il presente caso riguarda l'abuso verbale e fisico dei funzionari di World Aquatics e l'organizzazione di una protesta da parte di atleti e funzionari della squadra di pallanuoto maschile italiana alle Olimpiadi di Parigi del 2024″.

L'atto in questione descrive in primis quanto accaduto durante Italia-Ungheria lo scorso 7 agosto, dando conto di come "poco dopo (la fine della partita), l'allenatore della squadra, il signor Alessandro Campagna, ha protestato contro gli arbitri in modo molto aggressivo e antisportivo".

Poi si legge: "La squadra ha quindi presentato una protesta agli arbitri (…), affermando che il signor Condemi non intendeva colpire il giocatore ungherese, e il contatto faceva parte del follow-through del signor Condemi dal suo tiro in porta. La squadra ha sostenuto che questo rigore ha cambiato l'esito della partita, che si sarebbe dovuta rigiocare per intero o dal momento in cui il signor Condemi è stato espulso. Gli arbitri hanno esaminato la protesta, ma l'hanno respinta e hanno informato il capitano della loro decisione. Dopo essere stati informati del rifiuto della protesta, la squadra ha lasciato l'impianto e si è diretta al suo autobus per tornare al Villaggio Olimpico".

Scoppia il caos nel parcheggio: "Arbitri e funzionari della Federazione abusati verbalmente e fisicamente"

Qua inizia il caos e la denuncia dei fatti assume dimensioni molto gravi: "Mentre l'autobus stava per partire, la squadra ha visto gli arbitri radunarsi nell'area di parcheggio. I membri della squadra hanno quindi proceduto a scendere dal loro autobus per circondare e abusare verbalmente e fisicamente degli arbitri, così come dei delegati e dei funzionari di World Aquatics. In particolare, il signor Campagna ha iniziato a inveire contro gli arbitri, accusandoli di essere responsabili di ciò che è accaduto durante la partita dei quarti di finale. Il signor Campagna ha anche minacciato [nome censurato, è l'arbitroVeselin Miskovic, ndr] con espressioni come: ‘Cosa ne sai di pallanuoto? Sei del Montenegro… La tua carriera da arbitro è finita'. Di conseguenza, gli arbitri sono dovuti tornare di corsa all'interno dell'impianto per cercare riparo. Diversi membri del Team hanno tentato di seguire gli arbitri all'interno dell'impianto. Un delegato di World Aquatics, [nome censurato] ha bloccato l'ingresso e ha cercato di chiudere le porte dell'impianto, ma diversi membri del Team lo hanno trattenuto, impedendogli di farlo".

Il quarto di finale con l'Ungheria è stato perso dall'Italia 12-10 ai rigori dopo il 9-9 finale
Il quarto di finale con l'Ungheria è stato perso dall'Italia 12-10 ai rigori dopo il 9-9 finale

"Spintonata una funzionaria, rubato con la forza un telefonino"

Quello che viene descritto è uno scenario non edificante – pur con tutte le premesse fatte sul grave torto sportivo subìto – per chi rappresenta i colori dell'Italia. Resta coinvolta anche una donna: "Nonostante i tentativi dei giocatori, [nome censurato] ha mantenuto la sua posizione sullo stipite della porta, impedendo loro di entrare nella sede. Nello stesso momento, una funzionaria di World Aquatics donna, [nome censurato] ha cercato di intervenire e calmare la situazione. Alcuni giocatori hanno spinto [nome censurato] e altri hanno iniziato a urlarle contro". A tal riguardo, il documento invita a "condurre ulteriori indagini per identificare i membri specifici del Team responsabili dell'abuso fisico della funzionaria, al fine di considerare l'imposizione di ulteriori sanzioni, se del caso".

Ma non finisce qui, c'è anche un telefonino sottratto con la forza per non far riprendere quello che stava succedendo: "Inoltre, [nome censurato], un membro dello staff dell'AQIU, ha cercato di registrare l'incidente sul suo telefono, ma è stato ostacolato da un membro del Team che ha cercato di coprire la visuale della telecamera. Uno dei giocatori ha quindi usato la forza per rubare il telefono dalle mani di [nome censurato]. Alla fine la situazione si è calmata e il Team è tornato al suo autobus e ha lasciato i locali".

Nella sentenza anche la protesta contro la Spagna

Il documento dà poi conto della protesta fatta dall'Italia nella successiva partita contro la Spagna, valida per le posizioni dal 5° all'8° posto, una condotta che ha contribuito alla sanzione: "Il giorno successivo, e in seguito alle decisioni della giuria d'appello, la squadra ha giocato una partita di classificazione contro la Spagna. Come richiesto dalle regole, la squadra non si è recata nella Call Room prima della partita di classificazione e ha voltato le spalle agli arbitri e al tavolo ufficiale durante gli inni nazionali, per protestare contro la decisione presa nei loro confronti nella partita dei quarti di finale. Separatamente, al segno dei 5 secondi di questa partita, il Sig. Campagna ha chiamato un time-out e ha sostituito tutti i giocatori nella piscina, interrompendo deliberatamente la partita di classificazione come atto di protesta. Dopo il time-out, il Sig. Condemi ha lasciato il campo di gioco anche per protesta".

Campagna e lo staff tecnico dell'Italia si voltano prima del match con la Spagna: con loro anche tutti i giocatori
Campagna e lo staff tecnico dell'Italia si voltano prima del match con la Spagna: con loro anche tutti i giocatori

Seguono poi gli articoli del Codice di integrità contestati all'Italia, 5.3, 5.5, 5.7 e 5.9, e la richiesta dell'accusa: "Una sospensione per un periodo fisso di 6 mesi dalla partecipazione a qualsiasi evento acquatico per conto di World Aquatics e/o Continental Organisation e/o World Aquatics Member, una multa di 100mila dollari e una lettera di scuse da parte di un rappresentante del Team indirizzata agli Arbitri e ai delegati e funzionari di World Aquatics dovrebbero essere le conseguenze applicabili in questo caso".

L'Italia ammette tutte le accuse: "Comportamento inappropriato"

In conseguenza di ciò, l'Italia ha riconosciuto le proprie colpe: "Il 9 settembre 2024, il Team ha ammesso le accuse ma ha chiesto all'Organo aggiudicatore di annullare o mitigare le sanzioni, esercitando il suo diritto ai sensi dell'Articolo 23.3 b) del Codice di integrità. In questo contesto, il Team ha sostenuto che, mentre la maggior parte dei membri del Team ha tentato di mantenere la calma, l'uscita dall'impianto simultanea e involontaria del Team e degli Arbitri e dei delegati dopo la partita dei quarti di finale, che è stata particolarmente stressante, ha contribuito al comportamento inappropriato. Per quanto riguarda la protesta da loro organizzata durante la partita di classificazione, il Team ha sostenuto che la delusione e la frustrazione, derivanti da anni di duro allenamento e ingiustizia percepita, hanno contribuito alla loro cattiva condotta. Hanno anche fatto notare che la Federazione Italiana Nuoto non era a conoscenza delle azioni intenzionali del Team. Hanno anche aggiunto che dopo la protesta, la partita di classificazione si è conclusa senza altri incidenti. Infine, il Team ha allegato una lettera di scuse del Sig. Campagna indirizzata agli Arbitri e ai delegati e dirigenti di World Aquatics".

La lettera di scuse del CT azzurro Campagna: "Confidiamo che le accetterete, stima e fiducia in Voi"

Ecco la lettera del CT Campagna: "Su quanto, purtroppo, accaduto, ha certamente influito la grande amarezza per un errore, oggettivamente allora riconosciuto in tutti i campi, che ha escluso la squadra italiana dalla possibilità di lottare per le medaglie e, come tutti sanno, la medaglia olimpica è il sogno di qualsiasi atleta, che ne motiva l’impegno per un intero quadriennio.Questa amarezza ci ha travolti e ha innescato un meccanismo emotivo che non siamo stati in grado di gestire con il dovuto rispetto nei vostri confronti. Senza stima e fiducia nei confronti delle istituzioni sportive e di quanti, come Voi, le rappresentano, non sarebbe nemmeno concepibile coltivare l'attività agonistica, né credere nei valori dello sport, consapevoli della piena buona fede e trasparenza che sta alla base del movimento pallanuotistico internazionale e di World Aquatics. Confidiamo, pertanto, che accetterete le nostre sentite scuse, personalmente e a nome dell'intero team, a voi e a tutti coloro che potrebbero aver ritenuto inappropriata la nostra reazione". Peraltro il documento sottilinea che "nonostante le scuse, il Team non ha negato nessuna delle accuse contro di loro".

Il 61enne Sandro Campagna è il CT dell'Italia, nonché ex centroboa della nazionale di pallanuoto
Il 61enne Sandro Campagna è il CT dell'Italia, nonché ex centroboa della nazionale di pallanuoto

La sentenza che stanga il Settebello: "Sospensione di 6 mesi, niente Coppa del Mondo 2025"

La sentenza si conclude con l'accoglimento della richiesta dell'accusa ed una stangata che resterà come una macchia nella storia della nazionale italiana di pallanuoto: "Queste ripetute infrazioni dimostrano un grave disprezzo per i valori dell'Olimpismo, che includono, tra gli altri, il fair play e il rispetto per gli altri, in particolare, per gli arbitri. Tale comportamento non può essere tollerato poiché costituisce un cattivo esempio per la prossima generazione di atleti, che potrebbero sentirsi legittimati a mancare di rispetto all'autorità degli arbitri di conseguenza. Inoltre, le azioni del Rispondente hanno avuto un impatto significativo e dannoso sui loro avversari. In primo luogo, le loro azioni dopo la partita dei quarti di finale hanno rubato un prezioso momento di festeggiamenti alla squadra ungherese che si era allenata altrettanto duramente per questo momento unico. Inoltre, la loro protesta durante gli inni della partita di classificazione aveva il potenziale di interrompere i preparativi della squadra spagnola".

"Considerando quanto sopra – è la conclusione del provvedimento – il Collegio ha deciso di imporre alla squadra una sospensione di sei mesi dalla partecipazione a qualsiasi competizione ed evento di World Aquatics, con decorrenza dalla data di emissione di questa decisione, ovvero il 17 ottobre 2024, e una multa di 100mila dollari. Per motivi di chiarezza, la sospensione di sei mesi impedisce al Rispondente di prendere parte alla prossima Coppa del mondo di pallanuoto di World Aquatics, che si terrà tra gennaio e aprile 2025. Sebbene non impedisca al Rispondente di partecipare a un sorteggio per le competizioni che si terranno dopo la fine della sospensione, gli impedisce di avere un rappresentante presente al sorteggio (…). Ciò detto, considerando la fedina penale pulita del Team, la pronta. ammissione delle accuse e la lettera di scuse allegata come fattori attenuanti, il Collegio decide che, per quanto riguarda la multa di 100mila dollari, solo un importo di 50mila dollari sarà pagabile entro 90 giorni dalla data di emissione di questa decisione, ovvero entro il 15 gennaio 2025. I restanti 50mila dollari sono sospesi e diventeranno pagabili solo se il Team commette un'altra violazione del Codice di integrità prima del 17 ottobre 2026".

La nota della Federazione Italiana Nuoto: "Non facciamo ricorso"

Dal canto suo, la Federazione Italiana Nuoto ha pubblicato una nota sul proprio sito ufficiale, spiegando di "non fare ricorso e auspicare l'utilizzo di tecnologie adeguate", "onde evitare la possibilità che si ripetano errori tanto clamorosi quanto lesivi per l'immagine della pallanuoto".

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