Le condizioni della maratoneta olimpionica bruciata viva: “Cheptegei lotta tra la vita e la morte”
"Stiamo facendo tutto il possibile per salvarle la vita". Le parole del dottore Owen Menach alimentano l'ansia sulle condizioni di salute della 33enne maratoneta ugandese, Rebecca Cheptegei. L'atleta, reduce dalle Olimpiadi in Francia, è ricoverata in terapia intensiva: è appesa a un filo, ai tentativi dei medici di stabilizzarla quanto prima possibile dopo aver riportato gravissime ustioni sull'80% del corpo. "Ne abbiamo riscontrate esterne e da inalazione. La paziente è giunta qui in condizioni preoccupanti", ha aggiunto lo specialista che è anche amministratore delegato ad interim della struttura. Nelle poche dichiarazioni rese ai media locali non ha fornito altri dettagli clinici, quel che ha detto è già sufficiente a comprendere come ogni minuto che passa possa essere decisivo per la donna.
L'ex fidanzato, Dickson Ndiema Read, l'ha aggredita rovesciandole addosso benzina e, accecato dalla rabbia, le ha dato fuoco. Anche lui si trova sotto stretta osservazione e cure all'interno dello stesso nosocomio (il Moi Referral Hospital di Edoret, in Kenya) ma il suo stato desta minori preoccupazioni. "Le sue condizioni sono più stabili, ha ustioni solo sul 30% del corpo", è l'ultimo aggiornamento reso al medico.
Il rapporto tra Cheptegei e l'ex compagno, la versione di familiari della vittima
A parlare dall'ospedale sono stati il padre dell'atleta, Joseph Cheptegei, e la sorella Evalyne Chelagat. Hanno chiarito ai media che non c'era più alcun legame sentimentale tra i due ("erano solo amici e mi chiedo perché volesse portare via le cose che appartenevano a mia figlia") e che i figli di Rebecca erano il frutto della relazione avuta in precedenza con un connazionale e non con l'ex compagno.
Le indagini della polizia sulla violenta lite
I dettagli dell'episodio sono noti, li ha diffusi la polizia che – anche attraverso la ricostruzione fatta con i familiari di Cheptegei – ha spiegato come l'uomo si fosse introdotto nell'abitazione furtivamente e lì avrebbe atteso il ritorno dell'atleta. Tra i due sarebbe nata una disputa (e non sarebbe stata nemmeno la prima) sulla proprietà della casa e del terreno acquistati dalla podista nella città di Endebess, nella contea di Trans Nzoia, a 25 chilometri dal confine del Kenya con l'Uganda. Una scelta mirata perché la maratoneta riteneva fosse la zona migliore per effettuare allenamenti e prepararsi alle gare.
La discussione è degenerata fino a quando l'uomo non ha dato fuoco alla ex dopo averle lanciato addosso del combustibile: sulla scena di quello che la stampa ha definito un "tentato omicidio" (anche se non ci sono ancora conferme ufficiali di incriminazione) gli inquirenti hanno trovato una tanica da cinque litri, una borsa e un telefono bruciato.