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L’Australia risponde all’Haka degli All Blacks con un boomerang: ha un significato nascosto

Allan Alaalatoa è il capitano dell’Australia che, durante l’esecuzione della danza tradizionale da parte dei neo-zelandesi, ha compiuto quel gesto simbolico. Non è la prima volta che accade una cosa del genere ma la reazione più efficace e pittoresca è stata un’altra.
A cura di Maurizio De Santis
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Il capitano dell'Australia deposita il boomerang dinanzi agli All Blacks che fanno l'Haka.
Il capitano dell'Australia deposita il boomerang dinanzi agli All Blacks che fanno l'Haka.

Il gesto del capitano dei Wallabies non passa inosservato ma non è quel che sembra. Durante il match di rugby della Bledisloe Cup a Melbourne contro la Nuova Zelanda, Allan Alaalatoa, ruba la scena agli All Blacks che eseguono la Haka avvicinandosi a loro che, sistemati in formazione, recitano la danza tradizionale del popolo Maori a pochi istanti dalla sfida contro l'Australia.

Il giocatore ha nelle mani un oggetto: è un boomerang. Guarda fisso davanti a sé, percorre pochi metri a passo lento poi lancia un'occhiata agli avversari, deposita quell'arma bianca davanti a loro poi indietreggia senza mai distogliere gli occhi dai rivali. Non è un atto di guerra, né dietro quel rituale simbolico si nascondono altre cattive intenzioni. Anzi, cela un significato completamente diverso: è un segno di grande rispetto e di benvenuto oltre a essere simbolo di grande lealtà nei confronti del ‘nemico'. La sfida è accettata, dice Alaalatoa utilizzando un linguaggio che nella cultura maori ha un'accezione positiva.

Il momento in cui il giocatore dei Wallabies si avvicina ai neo-zelandesi.
Il momento in cui il giocatore dei Wallabies si avvicina ai neo-zelandesi.

La replica degli All Blacks è stata di altrettanta devozione: il capitano ha preso il boomerang e risposto con un cenno del capo. In campo, al di là di quanto accaduto nel pre-partita, non c'è stata storia. All'Australia non sono bastati né l'orgoglio né il sostegno del pubblico amico per arginare l'onda nera che s'è abbattuta contro la squadra di Eddie Jones, a caccia di una vittoria importante da quando è tornato alla guida della selezione oceanica. La vittoria è andata alla Nuova Zelanda che s'è imposta con un risultato schiacciante (38-7).

Non è la prima volta che, tanto da parte dell'Australia quanto degli avversari, le selezioni replichino agli All Blacks durante l'esecuzione della loro danza. Un anno fa gli stessi Wallabies si disposero in campo a mo' di boomerang. Ai Mondiali del 2019 l'Inghilterra si sistemò a forma di lettera V ma venne multata perché quel gesto venne ritenuto scorretto. La reazione più pittoresca e forse anche più efficace, abbastanza da restare nella storia, risale al 2011. In quella edizione della Coppa del Mondo i giocatori della Francia serrarono le braccia e camminarono compatti verso i neo-zelandesi.

Dietro quel gesto c'è un significato preciso ma non ostile.
Dietro quel gesto c'è un significato preciso ma non ostile.

Folklore a parte, tra le note dolenti della serata c'è stato anche un grave infortunio: lo stesso Alaalatoa è stato costretto ad abbandonare l'incontro per un brutto incidente di gioco che gli costa anche la partecipazione alla prossima edizione della Coppa del Mondo in Francia. È uscito in barella, caricato a bordo del veicolo medico che lo ha condotto negli spogliatoi. Le parole del coach sono esiziali al riguardo: "Si tratta di un infortunio abbastanza serio al tendine d'Achille", ha spiegato Jones dopo la partita.

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