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Olimpiadi Tokyo 2020

Laurel Hubbard diventa un caso alle Olimpiadi: la prima atleta trans dei Giochi divide i tifosi

Laurel Hubbard pronta all’esordio alle Olimpiadi. L’atleta neozelandese, sollevatrice di pesi, sarà la prima transgender a partecipare ai Giochi. Dopo mesi di silenzio e tante polemiche, con diverse atlete che si sono lamentate per la sua inclusione la 43enne ha rotto il silenzio, ringraziando il CIO per averle permesso di gareggiare.
A cura di Marco Beltrami
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Nella giornata di lunedì Laurel Hubbard farà il suo esordio alle Olimpiadi. L'atleta neozelandese sarà la prima transgender a partecipare ai Giochi e proverà a conquistare una medaglia nel sollevamento pesi categoria 87 +kg a Tokyo. Dopo mesi di silenzio e tante polemiche, con diverse atlete che si sono lamentate per la sua inclusione, la 43enne ha rotto il silenzio, ringraziando il CIO per averle permesso di gareggiare.

Nata di sesso maschile, la Hubbard 13 anni fa ha deciso di passare a quello femminile. L'atleta neozelandese ha poi conquistato sul campo l'accesso ai Giochi Olimpici, che le è stato consentito dal Comitato di Tokyo .Nelle linee guida per la partecipazione ai Giochi infatti, qualsiasi atleta transgender può competere a livello femminile, a patto che i livelli di testosterone ( l'ormone della categoria degli androgeni) siano comunque al di sotto della soglia richiesta in un periodo di 12 mesi prima della gara.

C'è stato però chi ha storto il naso, con diversi colleghi che hanno messo in dubbio l'equità della gara, considerando le atlete transgender più forti e più potenti. Hanno fatto molto discutere le parole della collega e avversaria della Hubbard, Anna Vanbellinghen che ha dichiarato pubblicamente che la decisione di far disputare alla Hubbard le Olimpiadi è stato un "brutto scherzo". E non sono mancate addirittura le petizioni, di chi ha considerato la partecipazione di Laurel a Tokyo 2020 come addirittura una violazione ai diritti delle donne.

Dopo mesi di silenzio, e di duri allenamenti, la Hubbard abituata alle sfide difficili (come confermato dal ritorno in pedana dopo un gravissimo infortunio), ha deciso di parlare dopo aver incassato tante manifestazioni di solidarietà e il supporto della sua federazione. Nessuna voglia di alimentare polemiche per l'atleta che ha dichiarato: "Vedo i Giochi Olimpici come una celebrazione globale delle nostre speranze, ideali e valori e vorrei ringraziare il CIO per il suo impegno nel rendere lo sport inclusivo e accessibile".

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