L’allenamento estremo di Tyson Fury, 500kg in palestra e shark tanking: “Come in un campo di prigionia”
Oramai siamo alle porte di quello che si può definire tranquillamente il re-match più atteso dell'anno per la categoria pesi massimi di boxe. Sabato 21 dicembre, va in scena alla Kingdom Arena di Ryiahd Oleksandr Usyk contro Tyson Fury con quest'ultimo che vuole ad ogni costo la rivincita della sconfitta dello scorso maggio. E per conquistarla si è sottoposto ad un allenamento estremo, isolato dal mondo con sedute al limite del possibile per carichi e frequenze, tra dieta ferrea e massacranti sessioni di sparring: "Come in un campo di prigionia".
L'isolamento di Fury, fisico e mentale sull'isola di Malta
Fury è sparito dai radar social, limitando i suoi interventi sui propri account come mai in precedenza: l'ultimo post per i suoi quasi 7 milioni di follower su Instagram, risale oramai al 6 dicembre, il resto sono condivisioni da altri siti e testate giornalistiche che parlano della sfida di sabato 21. Ma è anche sparito fisicamente, visto che dallo scorso 25 ottobre ha deciso di "ritirarsi" sull'isola di Malta dove ha svolto tutta la preparazione. Da quel momento, Fury e il suo team si sono immersi totalmente all'interno di una struttura definita dal suo entourage "come un vero e proprio campo di prigionia" iniziando quello che è stato descritto come il regime di allenamento più intenso di sempre della carriera di Fury.
Le sedute di "shark tanking" di Fury: sessioni massacranti sul ring
Fury ha limitato qualsiasi fonte di distrazione, centellinando anche il contatto con i media nel suo ritiro maltese. Si è sottoposto quotidianamente a intense sessioni di sparring, soprattutto contro pugili mancini che imitavano lo stile di Usyk, con un metodo estenuante, noto nell'ambiente come lo "shark tanking", una modalità di allenamento estrema che ti obbliga a rimanere sul ring continuando a combattere contro avversari sempre freschi che entrano ed escono continuamente. Non ha usato avversari anonimi ma veri e propri pugili di livello: Kevin Lerena, Zhan Kossobutskiy, Fernely Feliz Jnr, Alexis Barrière e Aleksei Dronov, gli ultimi tre imbattuti e all'inizio della loro carriera professionale.
Il lavoro maniacale sul fisico: "Tyson ha raggiunto nuovi traguardi"
A svelare l'impressionante mole di lavoro di Fury è stato il suo storico coach, Kristian Blacklock, ora al suo decimo anno: "È stato sicuramente un campo di allenamento migliore e senza interruzioni. Abbiamo iniziato il lavoro di forza quasi subito, prima del ritiro vero e proprio, per quattro mesi". Fury ha lavorato subito sul volume per aumentare la massa, tre volte a settimana con una serie di esercizi ai limiti del possibile: "Tyson sta ora raggiungendo nuovi traguardi: leg press da 500 kg e panca piana con un braccio da 50 kg. Ha dato cuore e anima in questo ritiro, lavorando sul suo regime fisico, correndo, mangiando, dormendo. E ripetendolo all'infinito".
La "dieta" di Fury, 5.000 calorie al giorno: "Deve mangiare solo ciò che lo rende felice"
Oggi Fury è già volato a Ryihad e da una settimana ha cambiato regime alimentare: "Ora segue una dieta vitaminica: alte dosi di vitamina D3, alte dosi di vitamina B12, magnesio, potassio, Omega 3" spiega il nutrizionista di fiducia, che ha spiegato come Fury inglobasse "circa 5 mila calorie al giorno per diversi mesi. Adesso con la vicinanza del match è sceso sulle 3.500-4.000 e si sta abituando al nuovo regime, con meno carne rossa e più cibi efficienti come verdure, erba di grano e spirulina. Tyson non è come nessun altro atleta con cui abbia mai lavorato: deve mangiare sempre e solo cibo che gli piace, deve ritrovarsi mentalmente felice per quello che mangia e dobbiamo modificarlo in base al suo umore".