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La vita di Paolo Pizzo oggi: la stoccata vincente contro il tumore e la carriera del campione di scherma

La storia e la carriera di Paolo Pizzo, schermidore diventato esempio di tenacia: il tumore al cervello da ragazzino e il riscatto attraverso lo sport.
A cura di Ada Cotugno
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Dalla malattia al trionfo olimpico, la vita di Paolo Pizzo è stata una grande altalena di emozioni. Nato a Catania nel 1983 lo schermidore è specializzato nella spada, una disciplina che gli ha permesso di vincere una medaglia olimpica e due titoli di campione del mondo.

La sua storia però è nota anche per la malattia che lo ha colpito durante l'adolescenza: a 13 anni gli è stato diagnosticato un ganglioma, un tumore al cervello che lo ha fermato per sei anni. A 20 anni è riuscito a superare la malattia, riprendendo l'attività agonistica.

Da quel momento in poi la sua carriera è stata costellata di successi e Paolo Pizzo continua a gareggiare, anche se più volte ha espresso la voglia di deporre la spada. Prima però ha una missione: raggiungere il record di quattro vittorie nei campionati italiani. Di recente la sua storia è stata raccontata in un libro, "La stoccata vincente", scritto con Maurizio Nicita.

La diagnosi della malattia e la lotta contro il tumore al cervello

"Per circa un anno ho cercato di tenere i miei stati di malessere fisico e quelli che poi ho scoperto essere i primi sintomi nascosti sia ad amici che parenti, perché volevo avere la mia rivalsa personale sulla malattia senza chiedere aiuto a nessuno": la malattia di Paolo Pizzo è cominciata così, con sintomi evidenti che ha cercato di nascondere per poter continuare a praticare la scherma, la sua più grande passione.

Al Giornale di Sicilia ha raccontato tutto il suo calvario, cominciato quando aveva 13 anni. A salvargli la vita è stata la sorella che, dopo essersi accorta di una sua crisi epilettica, ha avvertito i genitori e costretto il fratello a sottoporsi a una visite medica. da quel momento sono cominciate le terapie farmacologiche e interventi chirurgici mirati. Sei anni dopo è stato dichiarato guarito.

Durante questa fase lo sport è stato fondamentale: "Questo sport innanzitutto mi ha insegnato a combattere e, quindi avevo degli ottimi riferimenti per affrontare la malattia, specie a livello emotivo che è un aspetto molto importante e che incide sul percorso terapeutico".

La carriera di Paolo Pizzo, campione mondiale: i premi e le medaglie olimpiche

Il primo titolo vinto da Paolo Pizzo è la medaglia d'oro al Campionato mondiale di scherma 2011 nella gara individuale del torneo di spada, un successo che è riuscito a ripetere anche a Lipsia nel 2017 nella stessa specialità. In mezzo però sono arrivate tante gioie: lo schermidore ha conquistato l'argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 nella spada a squadre insieme a Enrico Garozzo, Marco Fichera e Andrea Santarelli.

L'argento conquistato nella scherma a squadra a Rio 20216
L'argento conquistato nella scherma a squadra a Rio 20216

Nel suo palmares figurano anche le tre medaglie d'argento agli Europei di scherma conquistati nel 2014, 2016 e 2017, oltre all'oro e all'argento nella Coppa del Mondo individuale. Per i giochi militari invece spicca l'oro nella spada a squadre di Wuhan, assieme ai tre ori nei campionati italiani. Il suo obiettivo è quello di chiudere il poker prima di ritirarsi.

La famiglia di campioni di Paolo Pizzo e il legame con il padre Piero, suo primo allenatore

Lo sport è sempre stato un affare di famiglia per Paolo Pizzo. L'atleta siciliano si è avvicinato alla scherma grazie al padre Piero, ex schermidore e suo primo allenatore che gli ha tracciato la strada insegnandogli tutto su questo sport e supportandolo nei momenti più difficili della sua vita, partendo dalla malattia. Prima di lui anche il nonno ha intrapreso una carriera nella scherma, portata avanti assieme alle passioni per nuoto e pallavolo. Ma i risultati migliori sono quelli raggiunti dalla nonna Liliana: allenatrice di pallavolo fino a 80 anni, è stata campionessa di nuoto e di lancio del disco.

La vita di Paolo Pizzo oggi, cosa fa il campione: il sostegno alla ricerca

Paolo Pizzo continua a incantare tutti con la scherma. All'età di 40 anni per lui si prospetta il ritiro dalla scena agonistica, senza abbandonare mai il mondo dello sport: in una recente intervista ha dichiarato che quando appenderà la spada al chiodo continuerà la sua attività di allenatore e mental coach.

Nel frattempo continua il suo incessante sostegno alla ricerca, cominciato dopo la guarigione dal tumore: "Spesso è un argomento che si tende a sottovalutare e a non affrontare fin quando non si è coinvolti in prima persona. È solo a quel punto, ovvero quando se ne ha necessità, che ci si aggrappa con tutte le proprie forze alla ricerca. È per questo che tutte le volte che Airc chiama io rispondo con entusiasmo perché ritengo doveroso per le nostre famiglie, partner e collettività trovare sempre un momento per riflettere sul fatto che la ricerca scientifica ci tocca tutti".

L’amore per la moglie Lavinia e la nascita delle due figlie

Oltre alla vita sportiva c'è quella privata. Paolo Pizzo dal 2015 è sposato con Lavinia Bonesso, ex pentatleta: la proposta di matrimonio è arrivata in pedana subito dopo una gara, un momento indimenticabile e il matrimonio si è svolto su una spiaggia di Gaeta. La coppia ha due figlie, Elena e Nicole Pizzo, rispettivamente di 5 e 3 anni "Dopo la nascita della mia prima figlia, ho deciso di sospendere le gare per dedicarmi alla famiglia. Una volta un po’ cresciute ho deciso di riprendere, ma non rinuncio mai alla sera a leggere loro le favole a letto, anche se arrivo distrutto dagli allenamenti", ha dichiarato al portale milleeunadonna.

La stoccata vincente, il libro di Paolo Pizzo diventato film tv

Nel 2016 Paolo Pizzo ha pubblicato "La stoccata vincente", il suo primo libro (scritto con la collaborazione di Maurizio Nicita) in cui ripercorre tutti i successi della sua carriera, partendo però dal tumore che ha cambiato la sua vita. Tra le pagine racconta tutta la sua storia con schiettezza, mostrando che il riscatto può avvenire anche grazie allo sport.

Dal libro è stato tratto un film diretto da Nicola Campiotti che andrà in onda domenica 24 settembre in prima serata su Rai 1. Durante le riprese sono stati coinvolti atleti e allenatori di scherma per poter ripercorrere la sua carriera da schermidore nel modo più accurato possibile.

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