La violenza degli scacchi in un’immagine potente: la leggenda Ivanchuk crolla in lacrime al Mondiale
"Il gioco degli scacchi è lo sport più violento che esista", disse una volta l'ex campione del mondo Garry Kasparov. Aveva maledettamente ragione. Anche se ai lati della scacchiera non scorre sangue, la tensione tra i due contendenti può raggiungere livelli altissimi, con l'obiettivo di annientare, di distruggere psicologicamente l'avversario, sfruttando non solo il simbolico ‘esercito' dei propri pezzi ma anche la guerra di nervi in atto, esplorando al contempo il proprio lato oscuro. Commettere un errore al livello più alto – sono tutti ormai preparatissimi, anche grazie ai fenomenali programmi di scacchi che hanno superato di parecchio l'uomo – significa quasi sempre perdere la partita. Ma al Mondiale Blitz, in corso a New York, si può perdere anche quando scade il tempo ed è quello che è accaduto alla leggenda ucraina Vasyl Ivanchuk, scoppiato a piangere a dirotto e poi crollato sulla scacchiera dopo essere stato battuto da Daniel Naroditsky.
Il Mondiale Blitz di scacchi in corso a New York
Negli ultimi giorni del 2024 New York sta ospitando il Mondiale Rapid e Blitz di scacchi: si tratta di due tornei con cadenze temporali diverse rispetto agli scacchi classici (in cui è appena diventato campione del mondo l'indiano Gukesh, assente nella Grande Mela). Il Mondiale Rapid (15 minuti a match, più 10 secondi di incremento dopo ogni mossa) è stato vinto a sorpresa dal 18enne Volodar Murzin, con la clamorosa espulsione di Magnus Carlsen per la vicenda dei jeans e del dress code non rispettato, che ha rubato al giovane russo le prime pagine.
Carlsen poi ha siglato un armistizio con la FIDE ed è tornato in sala dopo un paio di giorni per giocare il Mondiale Blitz (3 minuti a partita, più 2 secondi di incremento dopo ogni mossa), dove al termine dei 13 round eliminatori il norvegese si è qualificato per i quarti di finale in programma l'ultimo giorno dell'anno. Sarebbe potuto entrare nei primi 8 – abbastanza clamorosamente vista l'età – anche il 55enne Ivanchuk, ma lo scacchista ucraino, ex numero 2 al mondo e con una longevità sportiva come pochi, ha perso all'11simo turno contro uno specialista delle cadenze veloci come Naroditsky (a sua volta rimasto fuori per un pelo dai quarti).
A quel punto ‘Chucky', amatissimo e rispettato da tutti per la sua passione per il gioco e il modo di porsi nei confronti di chiunque, laddove in epoca di giocatori-streamer ci sono degli ego pazzeschi e faide social continue (vedansi i casi Niemann e Kramnik), era completamente svuotato e ha perso anche gli ultimi due round, finendo dietro in classifica.
Ivanchuk perde per lo scadere del tempo contro Naroditsky e scoppia a piangere disperato
Il video degli ultimi secondi drammatici del match tra Ivanchuk e Naroditsky mostra con immagini potentissime la violenza degli scacchi e il loro impatto sulle menti dei giocatori. Il tempo sta per scadere per entrambi, e ovviamente su cadenze Rapid e Blitz – soprattutto nei convulsi finali in cui possono anche cadere pezzi per la fretta di spostarli – l'età è ancora più un fattore: i 29 anni dell'americano pesano tanto rispetto ai 55 anni dell'ucraino, visto che è richiesta anche una manualità a livelli assoluti di frenesia, che assecondi la velocità del cervello di elaborare le mosse in pochi istanti.
Il cronometro scorre e raggiunge lo zero per Ivanchuk, che non riesce a schiacciare in tempo dopo aver fatto la sua mossa, quando peraltro un paio di mosse prima aveva partita praticamente vinta. Naroditsky appare non meno stravolto, gli fa notare il tempo scaduto indicando l'orologio col dito, ed in quel momento il Grande Maestro ucraino capisce che il suo sogno di andare avanti nel Mondiale è praticamente finito. Ivanchuk non ce la fa a tenersi tutto dentro e scoppia a piangere, mettendosi le mani sul volto e poi accasciandosi tra i singhiozzi sulla scacchiera, mentre il suo avversario – assolutamente rispettoso del momento – si alza e va via in silenzio.
Sono scacchi, sono sport, sono vita. Ivanchuk rivede tutta la sua esistenza trascorsa spingendo pedoni e cavalli, torri e regine, in caccia del re avversario, e sente che il tempo che passa è un nemico che gli sta dando uno scacco matto imparabile. In quelle lacrime inconsolabili c'è tutto questo, nei nostri occhi un uomo appassionato e mai vinto. Perché le leggende non perdono, conquistano i cuori.