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La trasformazione più bizzarra della storia del rugby: nega la vittoria alla squadra per un’esultanza

Il giovane giocatore ha esultato calciando via il pallone, ma la traiettoria lo ha spinto tra i suoi stessi pali: l’auto-punizione ha dell’incredibile e ha sconvolto perfino l’arbitro.
A cura di Ada Cotugno
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Ha dell'incredibile quanto accaduto durante una partita di rugby della categoria U18 tra Hawick Youth e Gala Wanderers. Una prima volta curiosa che ha strabiliato perfino l'arbitro e per la quale si potrebbe scomodare Guinness World Records: un giocatore scozzese mentre esultava ha deviato tra i suoi stessi pali una conversione destinata a finire completamente fuori, privando la sua squadra di una vittoria sicura.

Tutto è successo all'ultimo minuto di una partita concitata, giocata nella regione di Borders in Scozia. Gli Hawick si trovavano sopra di due punti e già pregustavano il sapore del trionfo, ignari di tutto ciò che poi sarebbe accaduto: per i Wanderers arriva la grande occasione per pareggiare, rappresentata da una trasformazione che potrebbe essere decisiva. Ma al momento del calcio il tiro è completamente sballato e sembra destinato a non portare a nulla perché troppo corto.

Ed è così finché il mediano degli Hawick non decide di diventare lo sfortunato protagonista di questa storia da record. Il giovane numero nove, convinto di aver ormai archiviato la vittoria, festeggia calciando via il pallone ma la traiettoria prende uno strano giro e finisce tra i suoi stessi pali tra l'incredulità generale, diventando un'auto-punizione. È il tiro del pareggio 33-33, inatteso quanto bizzarro. Perfino l'arbitro stenta a crederci e dopo qualche secondo convalida il risultato, facendo esplodere di gioia i Wanderers che fino a quel momento avevano contenuto l'esultanza, convinti che ormai l'azione non potesse più portare a nulla.

Secondo l'articolo 8.17 del World Rugby il tiro è valido e la partita può finire così, perché il pallone si trovava ancora per aria prima del calcio incriminato. Nessuno prima di ora aveva visto una cosa del genere, nemmeno l'arbitro che ha ammesso candidamente di non aver mai assistito a una simile scena in oltre 30 anni di carriera. Lo sfortunato tiro ha condannato la squadra del povero giocatore al pareggio, anche se alla fine il risultato è stato accettato con grande serenità: le due squadre hanno trascorso la serata insieme in un pub e il protagonista della vicenda ha anche scambiato la maglia con un avversario.

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