La storia pazzesca di Pita Taufatofua, alle Olimpiadi a petto nudo: da Tonga allo sci di fondo
Pita Nikolas Taufatofua si è preso quasi completamente la scena nella Cerimonia d'Apertura e sui social ha fatto incetta di interazioni. Non poteva non notarsi il portabandiera di Tonga che ha sfilato a petto nudo, coperto di olio che ha messo in risalto la muscolatura e un gonnellino tipico dell'arcipelago oceanico. Per Taufatofua questa non è una novità, perché si era presentato in questo modo già alla Cerimonia di Rio 2016, ma anche a quella dei Giochi invernali del 2018, quando la temperatura era di 15 gradi sotto lo zero.
Cinque anni fa la sua vita cambiò quando in parecchi dopo averlo visto lo paragonarono a uno dei bronzi di Riace o a uno degli atleti della mitologia greca (rimanendo in tema olimpico). La sua Olimpiade fu buona, ma senza medaglia – eliminato agli ottavi di finale nella categoria degli 80 kg del taekwondo – e adesso è diventato ancora molto più noto. Ha quasi 38 anni (li compirà a novembre) Taufatofua che è uno dei pochi atleti della storia ad aver disputato le Olimpiadi estive e quelle invernali, nel 2018 si è qualificato nello Sci di Fondo. E anche in Corea del Nord tre anni fa, dov'era l'unico rappresentante di Tonga, si presentò, con temperature bassissime, a petto nudo. Si classificò 114°. Il suo stile non lo cambia mai e non lo ha modificato nemmeno a Tokyo, dove ha raccolto tanti applausi, purtroppo per lui soprattutto virtuali perché a Tokyo non c'erano spettatori.
Diventato testimonial Unicef, Pita Taufatofua che partecipa attivamente a iniziative per l'infanzia e aiuta materialmente i bambini che hanno difficoltà, prima dei Giochi ha rilasciato un'intervista in cui ha detto di essersi iscritto sempre al taekwondo, negli 80 kg, ma al tempo stesso ha dichiarato di voler prendere parte anche alle gare di canoa: "Farò uno show a parte, perché sono meglio preparato. Malia porterà la bandiera, ma tutti devono essere pronti a vedere cosa succederà quando Tonga entrerà nello stadio olimpico di Tokyo. Penso che ai telespettatori piacerà. Ma il popolo di Tonga non si arrende facilmente e io ho portato a Tokyo la mia canoa perché magari mi concederanno una wild card. Così coronerei il sogno di disputare tre Olimpiadi gareggiando ogni volta in una disciplina diversa".