La storia nascosta dietro l’inchino di Biles e Chiles sul podio più iconico delle Olimpiadi
Simone Biles e Jordan Chiles hanno regalato un momento iconico alle Olimpiadi di Parigi, destinato a rientrare tra le immagini di copertina di questi Giochi. Le due atlete americane, hanno deciso di inchinarsi sul podio ai fianchi della vincitrice dell'oro olimpico nella specialità del corpo libero. Un omaggio sorprendente quello alla brasiliana Rebeca Andrade, visibilmente emozionata. Ma cosa c'è dietro questa decisione, e perché Biles e Chiles hanno organizzato all'improvviso questo tributo?
L'inchino delle stelle della ginnastica americana Biles e Chiles alla medaglia d'oro Andrade
Sono state le stesse stelle USA a spiegare il motivo dell'inchino ad Andrade, capolavoro di sportività. Un gesto che rappresenta un'eccezionalità, alla luce anche della posta in palio che rende spesso e volentieri gli atleti "cannibali". E invece l'argento Biles (regina della ginnastica di tutti i tempi) non ci ha pensato su due volte ad omaggiare la sua rivale, in compagnia della connazionale.
Perché Biles e Chiles si sono inchinate ad Andrade
Proprio Simone in conferenza ha spiegato: "L'inchino? È stato un successo così incredibile, è la regina. Prima di tutto poi era un podio tutto nero alle Olimpiadi e quindi è stato super emozionante per noi. Poi Jordan mi ha detto ‘forse dovremmo inchinarci di fronte a lei'". Biles a quel punto non ci ha pensato su due volte: "Le ho risposto ‘sì, assolutamente'. Quindi abbiamo deciso di farlo, ed è stato così emozionante poi il rivedersi. C'erano tutti i suoi fan tra la folla che applaudivano. Quindi sì, è stata la cosa giusta da fare. È la regina, è così brava".
Tutto confermato da parte di Jordan Chiles, che ha riconosciuto la grandezza di Andrade: "Penso che riconoscere la grandezza sia ciò che tutti dovrebbero fare, quando si tratta di qualcuno che si è impegnato. In quel momento ho pensato sai cosa? Ripeto, era un podio tutto nero. Lei poi ha dato i suoi fiori a Simone, e così abbiamo deciso di restituirli ed è ciò che rende tutto così bello, ho sentito che era necessario farlo".