La storia di Kharlan, dalla guerra alla medaglia olimpica con il suo Gigi: “Io e Samele, incredibile”
Olga Kharlan ha conquistato nella sciabola la prima medaglia per l'Ucraina alle Olimpiadi di Parigi. È un bronzo che vale un oro per come l'ha ottenuto, per il valore che c'è dietro quel podio, per quelle lacrime che nascondono gioia e dolore, per quel questo semplice nel quale c'è racchiusa tutta una carriera. La coreana Choi Se-bin è sconfitta, tutto vero: scoppia a piangere e mostra il cinque, come il numero dei titoli olimpici vinti (1 oro, 1 argento, 3 bronzi), ma in quel palmo della mano si può leggere molto altro.
Ai Mondiali dell'anno scorso fu squalificata perché si rifiutò di stringere la mano all'avversaria russa. Venne riabilitata e, dopo il successo che le è valso il podio, l'abbraccio con il presidente del CIO, Thomas Bach, ha chiuso il cerchio di una storia personale e sportiva che le ha riservato emozioni forti. Luigi Samele (bronzo ai Giochi per l'Italia) è il fidanzato che allo scoppio del conflitto nel Paese dell'Est salì in auto e da Bologna si recò nella zona di guerra per andare a riprendere la compagna tornata in patria per rivedere i genitori.
"Sono molto felice, per me e soprattutto per il mio paese – ha ammesso a caldo la sciabolatrice -. E poi fatemi fare una dedica a Gigi (Samele ndr). Sia sia lui sia io abbiamo vinto il bronzo in questa Olimpiade, è davvero incredibile". I messaggi scambiatisi nelle storie su Instagram hanno aggiunto umana tenerezza a quelle imprese sportive. "Sono davvero orgogliosa di te. Ce l'hai fatta. Mio eroe", aveva scritto lei. "Sei veramente folle", la replica del fidanzato.
Kharlan ha messo il cuore sopra ogni cosa. E ha lasciato che fosse proprio il cuore a parlare quando ha dedicato il risultato conseguito all'Ucraina ancora in battaglia contro l'invasione russa. "Questa medaglia per me è molto speciale per me. È per gli atleti del mio paese che non hanno potuto essere qui perché la Russia li ha assassinati. E anche per tutti gli atleti che sono qui in rappresentanza dell'Ucraina. È davvero difficile restare concentrati quando sai che la tua patria è sotto attacco tutti giorni. Ma siamo ucraini e non ci arrendiamo mai".
Cosa farà dopo questa Olimpiade? "Mia madre, mia sorella, mio nonno… erano tutti qui ed è incredibile. Quando vengono a trovarmi, mi sento al sicuro – ha aggiunto Kharlan -. Non so se saranno i miei ultimi Giochi, ma penso che mi fermerò per un po' dopo Parigi. Penso anche a mettere su famiglia e ad avere una vita diversa".