La squalifica per doping gli rovina la carriera, il test del DNA gli dà ragione: “Le urine erano di altri”
Imbarazzo totale in Spagna dove l'Agenzia Nazionale Antidoping ha rimediato la classica brutta figura nei confronti del duatleta Celestino Fernandez Martinez che era stato squalificato nel 2023 per essere stato trovato positivo ad un test. Peccato, che dopo il ricorso alla giustizia ordinaria e al test del DNA richiesto dall'atleta si a arrivata la conferma della sua innocenza, con la CELAD (la Commissione iberica antidoping) costretta ad una ridicola retromarcia: "Le urine esaminate erano di un'altra persona".
Non si sa se riprenderà la propria attività agonistica, sospesa bruscamente nel 2023, ma Celestino Fernandez Martinez ha ottenuto al momento la sua vittoria più grande: essere scagionato dalla terribile e infamante accusa di aver usato doping durante le sue gare di duathlon. Il classe 1983 ha trovato giustizia a distanza di oltre 2 anni dalla sentenza che gli aveva interrotto la carriera: la sua inarrestabile perseveranza lo ha ripagato nel modo migliore anche se l'iter che ha dovuto affrontare è stato infinito.
Il racconto di Celestino Fernández via social: "L'urina positiva analizzata non è mia"
Dopo aver visto i suoi ricorsi respinti in ogni grado della giustizia sportiva, Fernández ha trasferito l'intero processo per discolparsi dalle terribili accuse, alla giustizia ordinaria. Che gli ha dato ragione su tutto il fronte, celebrata sui propri profili social: "Attraverso il mio avvocato ho presentato una controversia amministrativa al Tribunale di Madrid contro la risoluzione, ed è stato un magistrato a ordinare che fosse eseguito il test da me richiesto", ha spiegato sul suo account.
Fernández aveva infatti richiesto il test del DNA a sostegno della propria innocenza, test alla fine ottenuto: "Attraverso l'analisi dei marcatori STR autosomici e dei marcatori per i quali si ottengono risultati conclusivi, si è ottenuto un profilo genetico maschile diverso dal profilo genetico ottenuto dal campione di riferimento a mio nome, Celestino Fernández Martínez: l'urina analizzata risultata positiva non è mia".
La sentenza che scagiona definitivamente Celestino Fernández: non può esserci appello
Ovviamente, imbarazzo e bufera sono piovuti tutt'uno sul sistema e sui controlli antidoping che si svolgono in Spagna. Il giudice incaricato del caso ha scelto di ritirare definitivamente la sanzione di squalifica senza ulteriore possibilità di appello: da oggi Celestino Fernández è libero da qualsiasi accusa o sospetto, riabilitato pienamente al ritorno all'attività sportiva.
Il calvario processuale di Celestino Fernández: 3 ricorsi respinti e una squalifica di 5 anni
Fernández venne dichiarato colpevole a seguito di un test risultato positivo all'oxandrolone, in un controllo nel febbraio 2023 nell'evento ciclistico La Plana Challenge in una sessione di duathlon. Venendo fermato immediatamente da ogni attività agonistica e vedendosi rifilare nell'aprile 2024 la conferma di una squalifica di ben cinque anni: "Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini e mi hanno sostenuto durante questo processo, che in verità è stato duro e che non auguro a nessuno. Soprattutto per il senso di impotenza che mi ha causato l'Agenzia antidoping"