La sofferenza di Tiger Woods: ha chiodi, viti e placche in una gamba. “È devastato da un dolore costante”
Nove interventi chirurgici, di cui cinque alla schiena. Placche, viti e perni inseriti nella gamba hanno evitato a Tiger Woods l'amputazione della gamba dopo il tremendo incidente d'auto in cui restò coinvolto a fine febbraio 2021. Tibia e perone erano frantumati, chiodi nella caviglia e nel piede lo hanno rimesso in sesto ma la sofferenza è rimasta. Da allora la star del golf internazionale non è più la stessa.
Non è questione di tocco e di talento: l'uno è rimasto magico, l'altro gli lascia intorno quell'aura che hanno solo gli dei dello sport. Ma il tormento dei problemi fisici scaturiti dalle operazioni e dalle conseguenze dell'impatto in auto non gli dà più tregua, gli impedisce di essere al meglio e provoca dolore.
A 47 anni Woods mostra la postura di una persona più vecchia, che ha acciacchi tali da palesare una forma di zoppia. Quando esegue un movimento per battere la pallina avverte tutto il disagio del malessere che porta dentro di sé. Sui prati dell'Augusta Masters 2023 le prime uscite hanno testimoniato come la stoffa sia quella di sempre, e si resta estasiati dinanzi all'esecuzione di certe traiettorie che paiono disegnate da una mano invisibile, quasi ricamante nell'aria.
La smorfia che il golfista ha stampata sul viso racconta tutto. Gli chiedono come sta, come va con la gamba destra ricostruita componendo il puzzle delle ossa. E lui replica secco: "Mi fa male". Occasionalmente oppure spesso? "È un dolore costante", ha aggiunto Woods e tanto basta per tracciare la cornice nella quale è costretto a muoversi.
In occasione del primo major della stagione in Georgia (Stati Uniti), Joe LaCava ha parlato del momento difficile che sta attraversando Woods. È il suo caddie da sempre, ha vissuto assieme a lui i momenti più belli e quelli più brutti della carriera, ne conosce ogni movimento. E quando lo vede adesso all'opera sa che il rendimento di Tiger è smorzato dai problemi che si porta dietro.
"Quell'incidente ha avuto anche conseguenze differenti rispetto a quelle fisiche – ha ammesso in un'intervista al New York Post -. Ne è rimasto provato dal punto di vista mentale perché lo vedo che si sforza di sopportare il dolore". Il Genesis Invitational di Los Angeles è stato l'ultimo torneo a cui Woods ha preso parte prima dell'Augusta Masters: lì LaCava ha avuto la conferma del malessere. Lo ha visto camminare e ha capito molte cose. Non c'è bisogno di molte parole, gli basta uno sguardo. Ma resta accanto all'uomo e allo sportivo, nella buona e nella cattiva sorte.
