La sfida spacca ossa tra Gharibi e Ford: Hulk contro l’uomo più spaventoso al mondo
Hulk spacca! Il colosso verde della Marvel esiste davvero e vederlo combattere sarà come assistere a uno scontro tra forze della natura. È una montagna di muscoli, un armadio alto 183 cm, si chiama Sajad Gharibi, è iraniano e fa sfoggio della sua potenza con un video emblematico: sbriciola un grosso osso con un pugno. Stazza ed espressioni del viso lo assimilano al personaggio dei fumetti. Nelle competizioni di bodybuilding può sfare sfoggio della sua massa e della definizione delle sue fibre. E quando gli hanno proposto di salire sul ring, entrare nell'ottagono per un combattimento nelle Arti Marziali Mister "l'Ercole persiano" (è uno dei soprannomi) ha risposto con uno sberleffo: "Alcuni di questi fighter piccoli e magri mi annoiano davvero".
Contro Martyn Ford troverà pane per i suoi denti. L'inglese è conosciuto con un nome di battaglia altrettanto altisonante: l'uomo più spaventoso al mondo. È più alto di 20 centimetri (misura 2.03 metri) rispetto all'avversario, ha un fisico pazzesco e incredibile. Il 2 aprile dell'anno prossimo incrocerà i guantoni contro Gharibi nell'O2 Arena di Londra: una data cerchiata in rosso in calendario per un match di boxe che si annuncia ‘bestiale'. "È una questione personale – dice il britannico -. Sono state dette cose che non possono essere ritirate da numerose persone nella sua cerchia". Sarà una lotta senza esclusione di colpi dinanzi a 20 mila spettatori e questa volta il gong suonerà davvero.
Gharibi e Ford avrebbero dovuto affrontarsi già nel 2018, non sul quadrato ma nella gabbia della MMA. Folklore a parte, non fu possibile trovare un'intesa per organizzare la sfida. Questa volta invece è tutto definito per un evento che il bodybuilder d'Oltremanica racconta come "non come il più tecnico al mondo ma sicuramente indimenticabile". Uno scontro titanico, epico che i fan dei due colossi attendono con ansia. Il ring dirà chi è il più forte, la platea dei social invece ha decretato già il vincitore: nella guerra delle parole il successo va all'inglese che ha una community di oltre 3 milioni di follower rispetto a quella più circoscritta dell'iraniano. Al primo pugno si scatenerà l'inferno.