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La regina del pattinaggio si ritira a 24 anni, la notte in cui tutto è cambiato: “Non ero più io”

La campionessa bolognese ha conquistato ben 16 medaglie d’oro ai Mondiali ma assieme alle vittorie è cresciuto anche un senso di inadeguatezza che non la faceva più sentire se stessa per la notevole pressione sopportata: “Soffro ancora di attacchi di panico”.
A cura di Maurizio De Santis
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Rebecca Tarlazzi mostra con orgoglio l'ultima medaglia conquistata ai Mondiali.
Rebecca Tarlazzi mostra con orgoglio l'ultima medaglia conquistata ai Mondiali.

Rebecca Tarlazzi ha tirato un sospiro profondo, chiuso gli occhi e quando li ha riaperti era già un'altra persona. Aveva pianto per la gioia dell'ultimo trionfo e perché dentro di sé aveva realizzato che era davvero finita. Che da quel momento in poi nulla sarebbe stato più come prima. Fa male e bene allo stesso tempo, è l'effetto che fa la sensazione di liberazione che si prova.

La campionessa bolognese riusciva perfino a sorridere, a sentirsi (finalmente) la regina del pattinaggio artistico su rotelle. Poteva godere appieno delle 20 medaglie d'oro infilate al collo tra Mondiali, Europei e altri trofei internazionali. Era sempre lei, ma diversa. A 24 anni, dopo aver conquistato l'ennesimo trofeo e vinto tutto, ha preso la decisione più giusta per sé, per la sua vita, per ciò che desidera realmente essere da adesso in avanti.

"Rientrai in albergo a notte fonda dopo i festeggiamento – ha raccontato all'edizione di Bologna del Corriere – e sono scoppiata a piangere come una bambina. Avevo già deciso che era giunto il momento di pensare alla mia vita, senza la pressione di confermarsi sempre".

Accadeva una settimana fa, a Ibagué (in Colombia), ma sembra ieri tale è ancora vivo il ricordo di certe emozioni che non riesci a silenziare nemmeno se fai tanto baccano intorno a te. "Dopo la vittoria dello scorso Mondiale – ha aggiunto Tarlazzi – ho provato in senso d'inadeguatezza sotto il profilo umano e sportivo. Ero infelice, non ero io. E stare sui pattini non mi faceva star bene". 

Ecco perché anche i titoli conquistati a costo di grandi sacrifici e "contro tutti i miei demoni" (come si legge nel post su Instagram che risale all'esperienza iridata in Argentina) non la facevano più sentire una campionessa. Ha messo gli attrezzi del mestiere da parte per un po', s'è ripresa da quella situazione di grande stress che le aveva provocato disturbi alimentari e psicologici.

"Soffro ancora di attacchi di panico – la confessione riportata da Repubblica – anche se adesso riesco a controllarli meglio. Non è facile stare sempre al centro dell'attenzione e sopportare tutta la pressione che arriva assieme alle aspettative di confermarsi ai vertici. E allora diventa tutto più difficile".

Poi Rebecca ha tirato una riga (metaforica) tracciandola con l'ennesima, incantevole evoluzione sui pattini e s'è fermata. Nel mondo della sua disciplina, al quale ha dedicato ore preziose della propria vita, resterà ma non come prima. Continuerà ad allenarsi, magari farà anche l'allenatrice ma "con lo spirito giusto, quello che avrei voluto scoprire prima".

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