La Procura del Coni chiede 4 anni di squalifica per Alex Schwazer

Quattro anni di squalifica per Alex Schwazer, ovvero il massimo della pena, per uso di epo, possesso di testosterone e altre violazioni. E' questa la richiesta, durissima, fatta al Tribunale nazionale antidoping dal capo della procura del Coni, Ettore Torri. Linea della massima severità, quindi, per l'atleta azzurro trovato positivo a un controllo effettuato a sorpresa alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012. Schwazer è stato deferito per il riconoscimento della responsabilità in ordine a una serie di violazioni ritenute molto gravi e di seguito indicate:
art. 2.1. del codice Wada in virtù della positività per presenza di Eritropoietina ricombinante al controllo disposto dalla WADA in data 30 luglio 2012 a Racines; art. 2.2. del codice Wada in relazione alle anomalie riscontrate nei valori del Passaporto Biologico; art. 2.6. del codice Wada per acquisto e possesso di sostanze dopanti (Eritropoietina e Testosterone); e art. 3.2. delle Norme Sportive Antidoping per essersi avvalso della consulenza/prestazione professionale di un soggetto inibito dall'ordinamento sportivo.
A inizio anno sono attesi il processo e il giudizio, con l'inevitabile stangata per il marciatore. Lo scandalo Schwazer esplose lunedì 6 agosto scorso. Il vincitore della medaglia d'oro nella 50 km di marcia a Pechino aveva rinunciato alla 20 km per un principio di influenza. La positività a metaboliti dell'epo risale al 30 luglio e il Coni fermò l'atleta ancora prima che partisse per Londra, dove avrebbe dovuto disputare la distanza lunga.