La morte drammatica del bodybuilder che gonfiava i bicipiti con l’olio: “Aiutami, non respiro più”
Valdir Segato è morto nel giorno del suo 55° compleanno. Chi era? Brasiliano, boybuilder, viveva in un mondo surreale che mescolava la grande popolarità sui social network (oltre quasi 2 milioni di fans su TikTok che impazzivano per i suoi video) alla scelta di vivere in solitudine affittando una casa a Ribeirao Preto. Lo chiamavano Hulk, Schwarzenegger o addirittura He-Man per la massa muscolare di cui andava orgoglioso. E sorrideva.
A vedere le sue foto da ragazzo era diventato irriconoscibile. Un alieno. Ma a lui non bastava pompare in palestra i bicipiti (la cui dimensione aveva raggiunto i 60 centimetri), sfoggiare pettorali d'acciaio – che quasi sembravano esplodergli dal corpo – e avere spalle larghe abbastanza da fare impressione.
No, ha sempre voluto di più. E s'è gonfiato come un palloncino. Accostamento macabro ma che rende bene l'idea dello stress a cui aveva sottoposto il suo fisico pur di avere una muscolatura e una struttura fisica sovrumane. Era arrivato perfino ad assumere una sostanza sintetica pur di veder crescere le sue braccia a dismisura. Voleva sembrare forte, fortissimo. Lo ha fatto mettendo a rischio la sua vita.
Synthol. Una miscela di olio, lidocaina e alcol benzilico. Ecco cosa s'era fatto iniettare nonostante i medici gli avessero duramente sconsigliato una cosa del genere per le conseguenze nocive della sostanza sul suo corpo. Infezioni, fibrosi muscolare, tumori, problemi cerebrali e muscolari: Segato non s'è mai lasciato spaventare da quegli avvertimenti. Anzi, li ha presi e schiacciati come una noce tra le pieghe degli arti sovradimensionati.
"I medici mi hanno più volte consigliato di smettere di usare quella sostanza – ha raccontato in un'intervista nella quale descrisse le ragioni di quella scelta -. Ma è una mia decisione… lo faccio perché mi piace".
E perché gli piacesse era nella frase successiva: "Mi chiamano sempre Hulk, Schwarzenegger e He-Man e questo mi soddisfa. Ho raddoppiato le dimensioni dei miei bicipiti, ma voglio comunque essere più grande".
Il suo sogno artefatto corredato da una passione insana è terminato in maniera drammatica. La testimonianza di un vicino – la persona a cui Segato aveva chiesto soccorso – mette i brividi addosso. "Erano circa le 6 del mattino. È venuto strisciando e ha bussato alla finestra di mia madre – ha ammesso a Globo News il proprietario della casa dietro la quale viveva l'Hulk brasiliano -. Ha bussato più volte fino a quando lei si è svegliata e le ha detto: aiutami, aiutami perché sto morendo".