La maratona di Reggio Emilia diventa una gara ad eliminazione: centinaia di ritiri per ipotermia
Più che una maratona è stata una vera e propria gara ad eliminazione la Maratona nazionale corsa a Reggio Emilia che si è tenuta nell'ultimo weekend e che ha visto centinaia di ritiri da parte degli atleti iscritti, mai arrivati al traguardo. Il motivo? Le condizioni polari in cui si è svolta la gara, con temperature sottozero che hanno causato diversi casi di ipotermia: "C'erano corridori che suonavano ai campanelli delle abitazioni per cercare un po' di caldo".
Centinaia di ritiri a causa di una tempesta di neve e temperature che sono scese abbondantemente sotto zero. Un clima polare che ha avvolto Reggio Emilia proprio nel weekend della maratona: neve e gelo sono stati i principali protagonisti, in un mix di condizioni meteo estreme che hanno costretto moltissimi corridori a ritirarsi. Diversi iscritti hanno avuto bisogno dell’intervento medico, nei punti predisposti dall’organizzazione attraverso l'intervento della Croce Rossa. Principi di ipotermia a tal punto che alcuni si sono dovuti recare al pronto soccorso.
Cos'è successo alla maratona di Reggio Emilia: condizioni proibitive
Il punto maggiormente critico è stato all'altezza di Montecavolo dove, in aperta campagna, la temperatura è ulteriormente calata rispetto alla partenza quando si registravano un paio di gradi sopra lo zero. Tra il 15° e il 30° km (sui 42 previsti) la pioggia si è trasformata in nevischio, il freddo è diventato via via più intenso fino a diventare ben presto insostenibile e centinaia atleti, in netta difficoltà hanno interrotto la corsa. Vinta dal 29enne Nicola Bonzi, già vice campione italiano di maratona, che ha tagliato il traguardo per primo in 2 ore 21 minuti e 11 secondi: "Una giornata che non scorderò mai: la più dura e fredda di sempre. Negli ultimi giorni, viste le previsioni meteo, ho cominciato a non pensare più alla prestazione in sé ma a immaginare lo scenario peggiore che mi potesse capitare lungo i 42 chilometri: questo approccio mentale mi ha un po’ salvato perché psicologicamente sapevo già che sarebbe stata più dura di quanto pensassi".
La testimonianza del vincitore della maratona: "Per molti durissima, per me epico e divertente"
Di fronte all'imperversare di una situazione al limite dell'immaginabile, Nicola Bonzi ha raccontato dopo il successo nella maratona, una gara folle, corsa in condizioni estreme: "Al 21° chilometro è iniziata una vera tempesta di neve, ma mi son detto: questo è il momento che aspettavo o forse è il momento che sognavo, vincere una maratona sotto una tempesta di neve, speriamo di tenere fino alla fine". Alla fine, ha tenuto, grazie ad una preparazione psicofisica che a molti altri è mancata: "Per molti partecipanti non è stato assolutamente bello ma per me è stato epico e anche divertente, a tratti speravo finisse in fretta e a tratti speravo non finisse mai".
Gli atleti a rischio congelamento durante la maratona: "C'era chi suonava ai campanelli delle case"
Raggelanti, invece, le testimonianze su quanto avvenuto durante la maratona di Reggio Emilia, con scene – non avendo portato conseguenze gravi ad alcun partecipante – tragicomiche: "Ho visto molte persone che si sono rifugiati in una palestra, qualcuno ha chiamato casa per farsi venire a prendere perché non riusciva più a muoversi – ha spiegato l'assessore Matteo Iori – Addirittura altri hanno suonato ai campanelli delle case lungo il percorso, chiedendo di poter stare un po’ al caldo. Annullare tutto? All’ultimo momento non aveva senso, non era stata emanata un’allerta meteo rossa e si trattava di una gara nazionale con atleti che provenivano da tutta Italia, sospenderla era impossibile"