La maledizione di Tokyo sui Mondiali di Eugene: non solo Jacobs, tutti i campioni a rischio forfeit
A quattro giorni dai Mondiali di Atletica in programma in America, a Eugene, la maledizione di Tokyo continua a imperversare costringendo i migliori atleti a dare forfeit o rischiare di non partecipare all'appuntamento più importante e atteso della stagione. Da mesi tengono banco le condizioni di Marcell Jacobs, straordinario oro alle Olimpiadi sui 100 metri e adesso il mondo dell'atletica rischia di perdere anche altri protagonisti assoluti. Anzi, uno in particolare, Steven Gardiner, ha già annunciato che non ci sarà.
Il campione olimpico nonché primatista mondiale sui 400 metri non correrà a Eugene. L'annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno lunedì 11 luglio quando lo stesso primatista ha reso tutto ufficiale attraverso un suo post sui social: "Sfortunatamente non ci sarò ad Eugene '22! Sono devastato dalla notizia, ma sono grato per tutte le benedizioni avute nella mia carriera finora. Sono anche grato al mio team intorno a me per tutto l'amore e il supporto durante questo processo. Ora vado avanti per ottenere il trattamento necessario in modo da poter essere al 100%" ha scritto il campione mondiale sui 400 metri. "Mi dispiace non poter competere. Auguro ai miei rivali buona salute e il meglio. Grazie per il supporto".
L'assenza di Gardiner è solamente la punta dell'iceberg che si sta abbattendo sui Mondiali americani in programma dal prossimo 15 luglio visto che è solamente uno dei tanti oro olimpici in Giappone a dover abdicare. Restando sulla velocità, oltre i 400 metri, anche i 200 potrebbero non vedere la presenza del loro re in carica, Andrè De Grasse che è stato colpito dal Covid, risultando positivo e mettendo a fortissimo rischio la sua presenza. Il velocista canadese ha già dovuto saltare i Campionati nazionali a Langley, attualmente è negativo ma le sue condizioni sono un punto interrogativo.
Ma la maledizione di Tokyo ha coinvolto anche altri campioni che in Giappone si sono conquistati l'oro e che adesso rischiano di diventare solamente dei comprimari ai Mondiali americani. Come Karsten Warholm, campione olimpico dei 400 metri ad ostacoli che arriverà in Oregon a pochi giorni dalla riabilitazione per un problema muscolare così come Elaine Thompson (campionessa olimpica dei 100 e 200) che ha sofferto ad una spalla e Christine Mboma (argento ai 200 metri) che ha già rinunciato ai mondiali per un brutto infortunio.
A tutti loro si deve aggiungere anche l'addio obbligato per la keniota Peres Jepchirchir, campionessa olimpica di maratona e recente vincitrice delle maratone di New York e Boston, che accusa dolori all'anca e alla gamba, così come non sarà al Mondiale l'americana DeAnna Price, campionessa del mondo martello a Doha, ancora convalescente dal covid, mentre restano un mistero quasi assoluto le condizioni reali di Mutaz Essa Barshim, che nel salto in alto ha condiviso a Tokyo l'oro con il nostro Tamberi.
E in tutto questo, Marcell Jacobs come sta a poco meno di una settimana dai Mondiali? Al momento l'entourage del campione olimpico tace, in attesa di capire quale siano le reali condizioni fisiche il più a ridosso possibile del 15 luglio. L'obiettivo è sempre stato quello di esserci a ogni costo e malgrado tutto, ma i problemi sono reali e restano. Filtra ottimismo, però, in Casa Italia anche dopo le dichiarazioni di Stefano Mei, oggi Presidente Fidal: "A me accadde dopo gli Europei, vieni travolto da un giro di centrifuga che nemmeno di accorgi e stravolge tutto. Ma Jacobs e Tamberi ci sorprenderanno: potevano anche rinunciare a questi Mondiali e risparmiarsi critiche e voci e invece sono qui a provarci fino all'ultimo".