La malasorte di Weissenberg alle Olimpiadi: si fa male nel riscaldamento, va via in sedia a rotelle
Sophie Weissenberg piangeva e singhiozzava per il dolore. L'Olimpiade della tedesca è durata lo spazio di un riscaldamento: nella storia dei Giochi di Parigi 2024 la sua partecipazione resterà una delle più sfortunate e drammatiche per come sono andate le cose. È in pista, sta effettuano qualche scatto. Manca poco all'inizio della prova dell'eptathlon (frazione dei 100 metri femminili a ostacoli) ma è costretta al ritiro per un brutto infortunio subito proprio in quegli istanti. La portano via in sedia a rotelle perché incapace di deambulare, affranta e dolorante, con la testa tra le mani.
La diagnosi shock: rottura del tendine d'Achille
Cosa le è successo? Ha sentito un rumore sordo dentro di sé, uno sorta di molla che scatta: s'è rotto il tendine d'Achille della caviglia sinistra, sulla quale tiene poggiata una mano. L'altra ce l'ha davanti alla bocca per contenere i gemiti provocati dallo spasimo che la tormenta. C'è nulla che i medici possono fare per lei, non è in condizioni di prendere parte alla gara.
"Non c'è niente di peggio nella vita di un atleta", è stato il commento amaro di Frank Busemann, ex multiplista e ostacolista tedesco a corredo della nota ufficiale dell'Atletica tedesca che ha diramato la diagnosi. "Pronta per il debutto olimpico!", aveva scritto a poche ore dal debutto. È andata malissimo: ha abbandonato lo Stade de France inconsolabile, preoccupata, distrutta dalla consapevolezza che una lesione del genere può inficiare la carriera.
La dinamica del gravissimo infortunio prima della gara
La dinamica dell'episodio fa venire la pelle d'oca: la 26enne stava svolgendo gli ultimi preparativi quando è inciampata su un ostacolo e, almeno inizialmente, è sembrata farsi male solo alla caviglia. Una distorsione, questa è stata la prima ipotesi circolata rivedendo le immagini dell'impatto del piede con la sbarra. Ma il modo in cui lo trascina e la fitta lancinante avvertita lasciano presagire già altro.
Le telecamere inquadrano Weissenberg, è stesa, con la faccia rivolta verso terra, dà un pugno sulla pista per la rabbia e per la fitta tremenda da sopportare. In diretta TV alla BBC, l'ex atleta britannico Colin Jackson è senza parole. Non ce ne sono abbastanza per descrivere quella situazione e raccontare le condizioni della tedesca. Non ne servono tante: "Possiamo solo immaginare come sta in questo momento", dice parlando del mondo che l'è crollato addosso.
Ai Campionati Europei di Roma di giugno, Weissenberg ha aveva scelto di non partecipare all'eptathlon in via del tutto precauzionale: aveva cercato di non mettere a rischio il suo sogno olimpico, tramutatosi nel suo incubo peggiore.